Giù la testa: trama, cast e curiosità del film di Sergio Leone

giù la testa trama cast curiosità

Rai 3 dedica la prima serata di sabato 22 agosto a uno dei capolavori di Sergio Leone con “Giù la testa!”, interpretato tra gli altri da James Coburn, Rod Steiger. Il film, uscito nel 1971, è il secondo della cosiddetta trilogia del tempo, preceduto da C’era una volta il West (1968) e seguito da C’era una volta in America (1984).

Giù la testa, trama

Un fuorilegge messicano, Juan Miranda, padre di cinque figli che lo aiutano nelle sue imprese banditesche, associatosi con un irlandese, John Mallory, per svaligiare un banca, si ritrova invece a combattere al suo fianco coi rivoltosi di Villa e Zapata.

LEGGI ANCHE–>> CLINT EASTWOOD, 5 COSE CHE NON SAI SULL’ATTORE E REGISTA

Dopo aver preso parte alla conquista di una cittadina, Mesa Verde, e alla distruzione  di buona parte delle truppe del colonnello governativo Gunther Resa, – uno spietato massacratore di peones, – Juan scopre che costui, riuscito a salvarsi, ha fatto uccidere i suoi cinque figli.

Giù la testa, cast e curiosità

Il protagonista della storia raccontata da Sergio Leone è interpretato da Rod Steiger. Al suo fianco, nel cast di Giù la testa, compaiono, tra gli altri, anche James Coburn, Romolo Valli, Maria Monti, Rik Battaglia, Franco Graziosi. Di seguito alcune curiosità sul film.

  1. Location. Il film è ambientato in Messico. Il contesto temporale si colloca durante la rivoluzione, subito dopo l’micidio di Madera. Le riprese degli esterni sono stati però girati in Salmerìa, in Spagna, luogo molto amato dal regista.
  2. Titolo. Proprio per l’epoca in cui è ambientato, il film avrebbe dovuto chiamarsi C’era una volta la rivoluzione. Leone pare avesse pensato anche a un altro titolo, Gìù la testa, cogli**e! ma sarebbe stato censurato.
  3. Anacronismi. Nel film vengono mostrate alcune armi che non erano ancora state prodotte in quel periodo. Si tratta delle mitragliatrici utilizzate da Mallory e Miranda durante l’imboscata al ponte e del mortaio in mano ai rivoluzionari. Nell’epoca in cui è ambientato in film non esisteva neanche l’IRA, eppure si vede la bandiera.
  4. Lavoro forzato? Il film non doveva essere diretto da Leone, che dietro la macchina da presa avrebbe voluto invece Sam Peckinpah. Il regista italiano, che aveva comunque pensato il film, avrebbe voluto fermarsi con il genere western. Perché lo diresse? I due attori protagonisti, Coburn e Steiger pretesero lui, rinunciando a parte del compenso.
  5. Premi. Una scelta, quella di Leone, che si rivelò indovinata, visto il successo del film. La pellicola gli valse anche il David di Donatello come miglior regista.

Trama e foto da Ufficio Stampa Rai