Un occhio al marketing e un altro al mobile. Ecco le start up italiane dedicate al gaming

C’è fermento anche nella nostra penisola per quanto riguarda la creazione di giochi online. Un settore che guarda anche aldilà dei confini del gaming, guardando alla pubblicità, all’educazione, alla comunicazione e alla formazione del personale.

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Innovative, giovani, ma soprattutto geniali. Quando si pensa alle start up legate al gaming si pensa quasi sempre all’estero, ai laboratori della Silicon Valley, agli uffici di qualche grande metropoli del nord Europa. E invece basta guardare in casa nostra per trovare i trend e le novità del futuro.

Gaming e pubblicità: ecco gli advergame

Lo dimostra l’esperienza di Code This Lab, società attiva nel settore dal 2009, che vanta un catalogo di oltre 300 giochi pronti ad essere brandizzati in JavaScript, disponibili per qualsiasi tipo di dispositivo. La loro specialità è quella degli advergame, videogiochi creati ad hoc per campagne promozionali, per la formazione del personale o per l’integrazione di programmi educativi, scelti già da colossi del marketing come Coca Cola. A spiegare in cosa consistono, ci pensa direttamente l’amministratore delegato della società, Biagio Iannuzzi: “La parola advergame nasce dall’unione di due parole – si legge in una intervista a Wired – advertising più game, ossia pubblicità e gioco. Non si tratta più di arrivare al pubblico in ogni modo, ma di farlo in maniera sana. Il messaggio non è più unidirezionale, invadente e non richiesto. Ma è un’esperienza consapevole: così la game experience si trasforma in brand experience”.

La svolta del mobile

Una rivoluzione partita dalla diffusione degli smartphone, che oggi vengono scelti da oltre il 60% degli italiani. Lo sanno bene le software house che si occupano di gambling, che hanno creato nuove soluzioni e nuove piattaforme per intercettare il pubblico mobile. Per creare le ultime slot machine del panorama online utilizzano come linguaggio l’HTML 5, che rende i giochi più leggeri e dinamici, oltre ovviamente a una buona dose di matematica e di ingegneria: algoritmi, combinazioni, generatori di numeri casuali e tanto altro.

Altra frontiera del gaming è quella che guarda all’educazione. La start up forte, in questo senso, è quella che porta il nome di Blaster Foundry, fondata a Firenze, con sede a Catania e un direttore che lavora da Frosinone. L’obiettivo è quello di creare giochi a scopo educativo: “attraverso quiz, e sfide interattive si possono formare lavoratori di un’azienda sulle policy interne – racconta il sales manager Neri Salvadori – oppure educare chiunque ad una corretta raccolta differenziata”.

Educativi, coinvolgenti e soprattutto moderni. Sono questi i nuovi giochi del futuro. Creati su misura dalle start up italiane.