Settimana contro il razzismo: la storia di Jerreh e di una fuga in cerca di futuro

PARMA – Jerreh è partito dal Gambia a 16 anni, lì ha lasciato la mamma e i fratelli. È partito in pullman per fuggire dalla dittatura e dalla miseria: con lui, il fidato amico Alì, con lo stesso sogno. Dal Gambia al Senegal, e poi Mali, Burkina Faso, Nigeria e Libia prima di arrivare su un gommone in Sicilia. “Ho portato con me due pantaloni, due magliette, una cuffia di lana e uno zaino. Dormivamo in case abbandonate: per mesi mi sono fatto una doccia alla settimana, per giorni abbiamo mangiato solo pane secco, burro d’arachidi e zucchero. Buonissimo”, commenta.

Il tratto più difficile, il deserto per passare dalla Nigeria alla Libia: freddo di notte, caldo torrido di giorno. Ma a Tripoli i soldi finiscono, così Jerreh si cerca un lavoro: “Facevo il muratore, un giorno stavo rientrando finito il turno e alcuni ragazzini mi hanno fermato. Mi hanno puntato la pistola alla testa, mi hanno chiesto soldi: mi hanno picchiato e rapinato, si sono presi la paga di quel giorno, non era molto”. Finalmente, sembra avvicinarsi il giorno della traversata del Mediterraneo, ma a un posto di blocco Jerreh viene fermato, caricato su un furgone e picchiato, di nuovo: “Mi hanno portato in prigione: lì ho ritrovato altri conoscenti, insieme piangevamo. Mi sono chiesto se, a quel punto, la cosa giusta non fosse tornare in Gambia. Ma che lavoro avrei trovato per aiutare la mia famiglia? Nessuno. Così, abbiamo deciso di evadere”. Durante la fuga dal carcere, il ragazzo perde i contatti con Alì, ma riesce a salvarsi la vita: “Stavo correndo, sono inciampato e sono caduto. Ho sentito i proiettili dei poliziotti sibilare sulla mia testa: non mi hanno ucciso”.

Arrivato sulla costa, senza soldi, viene comunque caricato su un barcone: “Eravamo in 110, con alcuni bambini piccoli. Siamo sbarcati in Sicilia: lì mi sono potuto fare la prima doccia dopo tanti giorni”. A Pozzallo Jerreh passa solo una notte, poi viene trasferito a Tabiano, in provincia di Parma, e accolto da una comunità. Il ragazzo, partito analfabeta, oggi legge e scrive: fa volontariato attivo per Agevolando, studia e frequenta un tirocinio formativo.

La sua storia, simile a quella di tantissimi altri minorenni che fuggono dai Paesi d’origine verso l’Europa in cerca di un futuro è raccontata in un video realizzato dalla Regione Emilia-Romagna all’interno delle iniziative promosse in occasione della Settimana d’azione contro il razzismo (14-21 marzo) e delle politiche di sostegno ai minori stranieri che vivono al di fuori delle famiglie d’origine. La Regione ogni anno sostiene con il “Bando Adolescenza” (600 mila euro nel 2015, 100 mila in più rispetto agli anni passati) una rete di associazioni di promozione sociale, organizzazioni di volontariato, cooperative, oratori, parrocchie per interventi d’integrazione scolastica, avviamento al lavoro e attività a favore di preadolescenti e adolescenti.

“La storia di Jerreh è insieme straordinaria e drammatica. Ha un che di epico e rappresenta perfettamente una fase storica di grandi trasformazioni e cambiamenti. Un ragazzino analfabeta che abbandona la sua famiglia nel Gambia e, con mezzi di fortuna, arriva sino in Libia, non senza traumi, violenze e soprusi, fughe improvvisate, carestie lunghe settimane. Come si possa sopravvivere alle prove che Jerreh ha avuto davanti per noi è quasi incomprensibile – spiega Elisabetta Gualmini, vicepresidente della Regione e assessore alle Politiche di welfare –. Noi continueremo a lavorare sia per i ragazzi dell’Emilia-Romagna, sia per i Jerreh sparsi per il mondo.”

Oltre al video, sono numerosi gli appuntamenti in occasione della Giornata mondiale contro il razzismo (21 marzo) organizzati dalla Regione Emilia-Romagna attraverso la Rete regionale contro le discriminazioni, finanziati con 40mila euro destinati agli enti locali per la creazione di iniziative di sensibilizzazione e informazione nel corso del 2016 (tra queste, la Settimana d’azione contro il razzismo). Presentazione di libri, esposizione di fotografie, spettacoli teatrali, proiezione di cortometraggi, dibattiti, musica dal vivo: leggi l’elenco delle iniziative. (Agenzia Redattore Sociale)