Saviano: dopo le polemiche sull’obbligo di acquisto del suo libro, lo scrittore non incontrerà gli studenti di Forlì

Roberto Saviano

Roberto Saviano (foto da Facebook)

Roberto Saviano non sarà a Forlì a Marzo per incontrare gli studenti e presentare il suo ultimo libro. La decisione di annullare l’incontro è stata presa dopo le polemiche sorte in merito alla notizia dell’obbligo per i ragazzi di acquistare una copia del libro. Lo scrittore, sulle prime, aveva definito una bufala la circostanza, ma la pubblicazione sul sito dell’Istituto scolastico in questione della circolare con la quale il dirigente scolastico invitava a partecipare all’incontro previo acquisto obbligatorio del libro, evidentemente lo avrà fatto ricredere. Sta di fatto che ieri su Facebook è stato lo stesso Saviano ad annunciare un passo indietro con questo post: “Mi rivolgo agli studenti di Forlì, agli studenti con cui si stava organizzando il bellissimo incontro di marzo. Mi dispiace molto, ma non potrò esserci, troveremo un altro luogo, una piattaforma diversa attraverso cui condividere idee. Troveremo una libreria e ci vedremo presto. Promesso! Perché a incontrarvi non rinuncio. Da quando ho pubblicato Gomorra vado spesso nelle scuole, dove ho conosciuto persone meravigliose, insegnanti curiosi e stimolanti, studenti che hanno voglia di confrontarsi, di raccontare le proprie esperienze e di ascoltare. Ci sono sempre andato nelle scuole, senza porre condizioni, perché non ho bisogno di obbligare nessuno ad acquistare copie dei miei libri.
Però non potrò essere a Forlì, ragazzi, e non potrò esserci per tutelare voi e la vostra tranquillità: vi strumentalizzerebbero, cosa che del resto stanno già facendo. So che non avete il timore di metterci la faccia, e per questo vi sono immensamente grato. Siete ragazzi coraggiosi. Leggo i vostri commenti su Facebook e vi ringrazio perché state difendendo il progetto, perché state prendendo posizione e vi ringrazio per il valore che date alla cultura e alla letteratura. Il nostro Paese ha bisogno di studenti come voi, di studenti che leggono e che amano (e non temono) il confronto.
GRAZIE!”