Produzione e scambio di materiale pedopornografico: 7 arresti

La Polizia Postale e delle Comunicazioni ha eseguito 7 ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti dei componenti di una importante comunità pedofila internazionale che operava attraverso le Reti Darknet, l’Internet sommerso utilizzato dalle comunità virtuali. Le indagini, condotte per oltre tre anni dal C.N.C.P.O. del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni, nell’ambito dell’operazione denominata “Deep Connection”, sono state dirette dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Roma e supportate dallo European Cybercrime Center di Europol (EC3).

I magistrati, per la prima volta in Italia, hanno contestato agli arrestati il reato di associazione per delinquere transnazionale finalizzata alla commissione di reati di pedofilia e pedopornografia.

Particolarmente attiva la cooperazione nelle indagini con l’FBI statunitense e la Polizia australiana del Queensland che nel 2014 avevano arrestato il noto pedofilo australiano Shannon McCoole ed i suoi vice capi di nazionalita’ olandese e danese, ai quali il gruppo italiano faceva direttamente capo. Numerose sono state le tracce fornite dagli investigatori italiani ad Europol per l’identificazione di alcune decine di minori vittime di abuso sessuale e di adescamento.

E proprio lo sviluppo dei dati d’intelligence derivanti da quella prima fase operativa, e la continua esplorazione in sotto copertura della comunità virtuale, ha consentito agli investigatori del C.N.C.P.O. del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni di acquisire elementi inequivocabili di responsabilità nei confronti degli odierni arrestati, e di fornire alla D.D.A. di Roma tutti gli elementi della struttura associativa del gruppo, che per la prima volta nel nostro Paese, è stato riconosciuto come associazione per delinquere transnazionale finalizzata alla commissione dei reati di abuso sessuale, produzione e divulgazione di materiale pedopornografico, in applicazione dell’art. 416 ultimo comma introdotto con la legge n. 172 del 2012 in recepimento della Convenzione di Lanzarote.

Sono 7 quindi le custodie cautelari in carcere eseguite oggi dalla Postale nei confronti di soggetti implicati a vario titolo nell’associazione: un commerciante cinquantenne, responsabile di abusi sessuali nei confronti di tre bambini tra i 4 e gli 8 anni, divenuto produttore e conseguentemente entrato nei vertici decisionali della comunita’ virtuale; un quarantenne, impiegato, divenuto produttore attraverso numerose pratiche di adescamento di minori online ed inquadrato tra i VIP per l’ingente apporto di materiale; un grafico quarantaquattrenne, un imprenditore cinquantaduenne, un disoccupato ventottenne, un impiegato quarantatreenne, un militare statunitense quarantenne, tutti affiliati a pieno titolo da lungo tempo.

Impressionante il volume delle comunicazioni telematiche intercorse all’interno dell’ampia comunità, che nell’arco degli ultimi tre anni ha registrato la partecipazione, sia pur a vario titolo, di circa 45.000 affiliati provenienti dai 5 continenti: circa 420.000 i post organizzati in oltre 100.000 discussioni di tematiche pedofile, per un totale di 400.000 link utili al reperimento del materiale illegale.

Le indagini, che hanno rivelato sin dagli esordi il carattere transnazionale dei delitti commissionati all’interno della comunita’ virtuale pedofila, si sono avvalse del costante supporto dell’European Cybercrime Center di Europol (EC3), che ha curato l’attivazione in tempo reale dei canali di cooperazione di Polizia finalizzati al coordinamento di tutte le fasi della investigazione, sino a quelle operative che hanno portato allo smantellamento dei vertici della community.

Ad Europol gli investigatori italiani hanno inoltre fornito, come detto, numerose tracce, utili per l’identificazione di alcune decine di minori vittime di abusi e di adescamenti. Costante e’ stata, poi, l’interazione con le Autorità australiane e statunitensi dell’FBI, le cui investigazioni avevano condotto all’arresto dei capi della comunità: grazie ad essa si e’ addivenuti alla creazione di pacchetti di intelligence condivisi con altri Paesi, per l’attivazione di altri filoni di indagine nei confronti dei rispettivi cittadini frequentatori della comunità pedofila in questione. (DIRE)