Pd, mozione Orlando: “A Crotone violate le regole congressuali”

Gravi irregolarità nella prima fase del congresso dei circoli PD dedicato agli iscritti. E’ quanto denuncia il Coordinamento mozione Orlando di Crotone in un documento – che pubblichiamo di seguito – inviato alle Commissioni congressuali nazionale e regionale  per il Congresso e al segretario provinciale del PD crotonese, Gino Murgi. 

Nelle provincia di Crotone i renziani hanno fatto tutto da soli: violato l’art. 2 del regolamento (la direzione non ha eletto la Commissione provinciale per il congresso), consegnato pacchetti di tessere ai soliti noti, approvato l’anagrafe degli iscritti, organizzato la convenzione provinciale e lo spoglio delle schede elettorali senza garantire la presenza dei rappresentanti di tutti i candidati a segretario del partito.

Una violazione continua, grave e intollerabile delle regole congressuali, che nel rispetto dei tempi e delle procedure, abbiamo rappresentato a quanti di competenza, senza che vi sia stato un intervento risolutore e che, tuttavia, seguitiamo a denunciare.

Pertanto, il coordinamento provinciale della mozione Orlando di Crotone, d’intesa con il coordinatore nazionale On. Andrea Martella, ha deciso di non partecipare alle convenzioni dei circoli della provincia di Crotone.

E’ grave dover constatare l’indulgenza degli organi di garanzia del Partito e del congresso, a tutti i livelli, rispetto a quanto reiteratamente richiamato.

I gruppi dirigenti del partito in Calabria e nella provincia di Crotone auto-referenziali e inadeguati – responsabili delle gravi sconfitte elettorali con la perdita della guida in molti centri grandi e medi del crotonese e della regione – hanno perduto un’altra occasione per garantire, insieme al rispetto delle regole, la dialettica e il confronto democratico interno e favorire l’aggregazione unitaria del partito.

A Crotone – dove risultano aver votato appena 393 iscritti su 1.139, pari appena al 34% di gran lunga al di sotto del dato nazionale 60% – si sono riscontrate, durante lo svolgimento della convenzione, anomalie e irregolarità gravi tali da invalidarne l’esito.

Infatti durante lo svolgimento delle operazioni di voto non è stata svolta la presentazione delle mozioni dei candidati a segretario, non sono state installate cabine elettorali per garantire la segretezza del voto, si è proceduto senza la preventiva identificazione dei votanti-iscritti, giungendo addirittura a rinvenire in seguito allo spoglio ben 17 schede in più rispetto ai votanti registrati.

È stato un gravissimo errore non aver ricercato – dopo anni di lacerazioni interne e le pesanti sconfitte sul referendum costituzionale e alle recenti elezioni amministrative – nelle forme statutarie la condivisione delle procedure congressuali e successivamente aver celebrato le convenzioni senza confronto politico e sulla base di un tesseramento manipolato, trascurando il vistoso disimpegno di militanti ed iscritti e la considerevole erosione del nostro elettorato.

Il partito avrebbe dovuto garantire il pluralismo delle idee e il rispetto delle regole per tutti gli iscritti, fronteggiando le “incursioni” esterne interessate, che mirano a turbare, con le tessere o con il voto clientelare e di scambio, la vita democratica interna.

Infine, chiediamo che, d’intesa con la Commissione nazionale per il Congresso, si verifichino le condizione di validazione dell’esito delle convenzioni, nonché le condizioni di agibilità politica in relazione a quanto già contestato ed a tutte le prossime scadenze formali previste dal regolamento congressuale.