Palermo ricorda padre Puglisi con una kermesse artistica

PALERMO – Sarà una festa all’insegna del messaggio ecumenico di impegno sociale e civile di padre Pino Puglisi: a 23 anni dalla morte del sacerdote di Brancaccio l’arcidiocesi guidata da don Corrado Lorefice organizza una kermesse artistica non soltanto per coloro che gravitano intorno al mondo ecclesiale ma per tutti i cittadini e con un’attenzione particolare ai giovani. Si chiama “Festa con 3P” (ricordando il modo in cui si firmava padre Pino Puglisi) ed è la manifestazione che si terrà giovedì 15 settembre dalle 20.30 nel piano esterno della Cattedrale. Prevista la partecipazione straordinaria di don Luigi Ciotti e di Moni Ovadia. Ha chiesto di partecipare all’evento anche un gruppo di detenuti del carcere minorile di Trapani che verranno accompagnati a Palermo dai ragazzi di Libera. Il comune di Palermo fornirà il palco e tutto il service necessario a svolgere la serata mentre l’arcidiocesi si preoccuperà di tutto il resto.

La direzione artistica della manifestazione è di Massimo Sigillò. All’evento hanno aderito in maniera gratuita molti artisti: Roberto Lipari, Salvo Piparo, Sei Ottavi, Lucina Lanzara, Lassatil Abballari, Coro Polifonico del Balzo, Stefania Blandeburgo, Compagnia del Ciclope, Pirati dello Spirito, Sergio Munafò, Compagnia Movimento e Danza, Cris Peace, Volontari Clown Vip. Ogni artista che salirà sul palco partirà da un pensiero di p. Pino Puglisi prima di dare corso alla sua performance. Lo spettacolo sarà preceduto alle 18 in cattedrale da una celebrazione eucaristica presieduta dall’arcivescovo Corrado Lorefice.

“Vogliamo che la festa diventi annuale – dice padre Francesco Stabile, organizzatore dell’iniziativa e storico della chiesa – non soltanto concentrata nella chiesa e nel centro Padre nostro del quartiere di Brancaccio come finora è avvenuto. In questo modo desideriamo trasmettere un modello di uomo cristiano che appartiene a tutta la comunità che ha voglia ancora di uscire dal silenzio come fece lui. Sarà un momento in cui non vogliamo piangere un uomo morto ma un uomo risorto anche attraverso l’impegno di ognuno di noi”.

“L’arcivescovo ci ha chiesto di chiamare a raccolta tanti artisti affinchè, ognuno per qualità diverse, possa dare il suo contributo riconoscendosi in primo luogo nel messaggio forte di padre Puglisi – spiega il direttore artistico Sigillò – . Sappiamo che i ragazzi più giovani non l’hanno conosciuto ma proprio per questo desideriamo che i primi a lasciarsi coinvolgere siano proprio loro in cui padre Puglisi credeva tanto. L’auspicio forte è, quindi, anche quello che a partecipare non siano soltanto le persone che l’hanno conosciuto ma anche quelli che sono pronti a conoscerlo”. (Agenzia Redattore Sociale)