Omicidio a Crotone: arrestati nonno e nipote

Sono stati arrestati i presunti responsabili dell’omicidio di Salvatore D’arca, l’uomo di 54 anni ucciso nella notte in pieno centro a Crotone. Si tratta di Francesco Pezziniti, 79 anni e di suo nipote Giuseppe Cortese di 29 anni. Il primo è accusato di omicidio, detenzione illegale e sparo in luogo pubblico di arma clandestina, nonché detenzione illegale di arma da sparo e relativo munizionamento, mentre il secondo deve rispondere di concorso in omicidio e porto e detenzione illegale in luogo pubblico di arma clandestina e relativo munizionamento.

Questa la ricostruzione della Questura di quanto avvenuto:

“Nei fatti, alle ore 00.40 circa dell’8 marzo, giungeva una chiamata alla locale Sala Operativa del 113 da parte dello stesso Pezziniti, il quale concitatamente richiedeva l’intervento delle Volanti e del 118 per una persona a terra, in gravi condizioni, dinanzi al Bar Moka.

Il tempestivo intervento delle Volanti, consentiva di raggiungere la vittima ancora in vita e di raccogliere prime importantissime informazioni dalla stessa che poi veniva affidata a personale del 118. I medici tuttavia, giunti in ospedale, non potevano far altro che constatare la sopraggiunta morte della vittima a causa delle ferite riportate.

Nel frattempo interveniva anche personale della Squadra Mobile coordinata dal Dott. Antonio Concas e del locale gabinetto di #PoliziaScientifica.
Sul luogo venivano rinvenuti nr. 7 bossoli di proiettile cal. 7.65 ed immediatamente si provvedeva ad accedere agli archivi di memoria delle telecamere presenti nella zona.

Proprio le immagini delle telecamere, congiuntamente alle dichiarazioni raccolte dai presenti consentivano di ricostruire l’accaduto:
Passata da poco la mezzanotte, Stefano D’Arca, in probabile stato di alterazione alcolica, dava in escandescenze all’interno del Bar Moka, e con atteggiamenti violenti arrivava a rovesciare merce per terra. Questo causava l’inizio della lite con il Cortese, intervenuto per fermare le violenze di D’Arca.
Le telecamere mostrano quindi l’intervento del padre di Cortese che allontana fuori dal locale D’Arca e di personale del Bar che invece fa allontanare – nel tentativo di calmarlo – il Cortese. Le riprese continuano con il Cortese che si dirige presso l’Hotel Concordia e ritornare sul posto con in mano una pistola (che risulterà essere la stessa utilizzata per il delitto).

A questo punto i fatti sono stati ricostruiti dagli uomini della Squadra Mobile, in quanto il punto esatto della sparatoria non risulta coperto da telecamere.

Il nonno di Cortese, Francesco Pezziniti, assistendo alla scena ed alla indecisione del nipote che veniva sfidato a far fuoco da D’Arca – che a sua volta era in stato di alterazione – avrebbe strappato la pistola di mano al ragazzo e quindi fatto fuoco contro la vittima attingendola per 5 volte al petto. In seguito le riprese mostrano Cortese ritornare verso l’hotel per riporre l’arma da fuoco.

Le indagini ovviamente proseguiranno nel corso dei prossimi giorni, mentre i due fermati verranno condotti odiernamente in carcere.”

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