Lavoro, a Milano esplodono i voucher e l’occupazione non decolla

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MILANO – Esplodono i voucher e l’occupazione non decolla. Nella città metropolitana di Milano i voucher venduti sono stati 8,2 milioni nel 2015, il 75% in più rispetto al 2014. Un record, visto che in media in Italia l’utilizzo dei voucher è aumentato del 50%. Allo stesso tempo, però, gli avviamenti complessivi dei rapporti di lavoro sono cresciuti del 10%, in linea con gli anni precedenti, nonostante il 2015 sia stato l’anno di Expo e degli sgravi introdotti dal Jobs Act. I disoccupati sono circa 130 mila e nulla ha intaccato per ora questo dato costante nel tempo. È questa la fotografia scattata dalla Camera del Lavoro di Milano nel suo rapporto annuale sullo stato dell’occupazione. E le incertezze per il 2016 sono più di una. “Nell’ultimo trimestre del 2015 c’è stato un calo delle esportazioni del 3,2% delle aziende dell’area milanese -spiega il segretario generale Massimo Bonini-. Dati che segnano un campanello d’allarme. L’occupazione è legata ai processi reali di innovazione e commercializzazione dei prodotti, non tanto sugli sgravi”. E sull’uso abnorme dei voucher “il problema è per come è stata costruita la norma che li regola -sottolinea-. Vengono utilizzati in settori come la ristorazione o il turismo, che già sono coperti da contratti nazionali, che in questo modo vengono quindi aggirati”.

Il Jobs act ha prodotto nel 2015 186.751 avviamenti a tempo indeterminato, 67mila in più rispetto all’anno precedente. Ma questo non ha cambiato la situazione dell’occupazione nel milanese. Gli avviati complessivi, quindi anche quelli non a tempo indeterminato, sono stati 668.104, il 10% in più rispetto al 2014. Ma anche nel 2014 c’era stato un incremento simile, del 9,5%, rispetto al 2013. “Il Jobs act ha quindi raggiunto solo lo scopo di stabilizzare alcuni lavoratori -spiega Massimo Bonini-. Non ha però creato nuovi posti di lavoro”. Gli sgravi del Jobs act nel milanese sono costati, alle casse dello Stato, circa 404 milioni di euro.

Anche Expo non ha dato i risultati sperati sul fronte occupazionale. Secondo le stime della Camera del lavoro (in assenza di dati certi, che la Città Metropolitana non fornisce ancora), hanno lavorato complessivamente 15mila persone (sia nel cantiere, sia durante l’esposizione, sia come indotto). “Ma non si sono tradotti poi in occupazioni stabili”, conclude Bonini. (Agenzia Redattore Sociale)