Foggia, atti intimidatori contro l’Oipa

FOGGIAUna gallina morta impiccata al cancello, une recinzione abbattuta, strutture date alle fiamme e danneggiate, tre animali spariti: questo il drammatico bilancio di una serie di atti intimidatori perpetrati negli ultimi mesi ai danni di un rifugio nelle campagne di San Severo (FG) dato in comodato d’uso alla sezione OIPA di Foggia per il ricovero temporaneo di animali salvati e curati dai volontari.

Prima l’avvertimento, una gallina morta impiccata al cancello di accesso al grande terreno all’interno del quale si trovano tre diverse strutture: un roulotte, un container e un prefabbricato suddiviso in box per ospitare i cani. I volontari, messi in allarme, hanno provveduto a spostare dodici dei cani presenti in un altro terreno di proprietà dell’associazione.

Gli atti vandalici non si sono fermati e nell’ultimo mesi sono avvenute due incursioni: la prima, a fine dicembre scorso, con abbattimento di una rete e furto di Diablo, un pitbull anziano, mentre la seconda sabato 30 gennaio, con incendio di roulotte e container contenente cucce per i cani e materiale per la pulizia dei box, e furto di Cataldo, un dogo argentino, e di una gatta gravida. Si trattava degli ultimi animali presenti nella struttura oltre ad una anziana meticcia che è stata ritrovata chiusa nel suo box.

L’OIPA sporgerà denuncia contro ignoti e procederà ad ulteriori indagini al fine di raccogliere elementi utili ad integrare la denuncia e individuare i responsabili.

“Colpire chi dedica la vita ad aiutare i più deboli, un’associazione di volontariato che è in prima linea ogni giorno in un territorio ostile e invaso dalla piaga del randagismo, è un atto vergognoso – commenta Linda Tortorelli, delegata OIPA Foggia – In questo momento la nostra priorità assoluta è ritrovare Diablo e Cataldo perché abbiamo forti sospetti che siano stati rubati per essere utilizzati in attività illecite come i combattimenti clandestini tra cani. Sono animali che hanno sofferto molto e che avevamo messo in salvo con tanti sacrifici, ma non hanno avuto pietà né per loro né per noi.” (Comunicato Stampa OIPA)