Elettricità razionata a Gaza, “La corona di candele” di Malak Mattar: “La luce è dignità”

“La corona di candele”, l’ultimo dipinto di Malak Mattar, giovane artista palestinese di Gaza (LEGGI QUI LA SUA STORIA), è un messaggio di denuncia contro il taglio all’energia elettrica in quel lembo di terra stretto tra Israele e il Mediterraneo.

Questo il messaggio che Malak ha fatto pubblicare su wearenotnumbers.org accanto all’immagine del quadro: “Pochi di noi hanno il privilegio di indossare la corone reale. In ogni caso, tutti noi abbiamo una propria dignità. Questa giovane donna (protagonista del dipinto, ndr) indossa una corona di luce. La quale, insieme alla candela che ha in mano, rappresenta la luce dell’umanità insita in tutti noi. Lei ha la luce perché ha deciso di celebrare quanto di buono appartiene alla sua anima. La popolazione di Gaza usufruisce dell’energia elettrica per sole tre-cinque ore al giorno, disponibile spesso in orari diversi a seconda della giornata e senza alcuna comunicazione preventiva. Ma anche nel bagliore di una candela, noi troviamo la gioia e celebriamo la vita”.

Nella Striscia di Gaza, l’energia elettrica viene razionata ed è disponibile solo per otto ore al giorno, non arrivando a coprire neanche la metà del fabbisogno della popolazione, circa due milioni di persone. A inizio anno, le forniture sono state ulteriormente ridotte a 3-5 ore al giorno. Secondo quanto riportato dall’Agenzia Nova “il ministro del lavoro dell’Autorità nazionale palestinese, Mamoun Abu Shahala, ha spiegato che la centrale elettrica di Gaza non può funzionare a pieno regime a causa della mancanza di fondi per l’acquisto del combustibile, oltre agli enormi debiti accumulati. La centrale, che può fornire fino a 80 Megawatt a pieno regime, è controllata da Hamas e di solito produce circa 40 Megawatt”. Si tratta di una crisi senza precedenti che nei giorni scorsi ha spinto i residenti a scendere in piazza. La protesta ha portato in strada migliaia di persone ed è stata poi bloccata dalla polizia, che ha anche sparato in aria per disperdere la folla.