Crotone, rifiuti e pesci morti nell’Amp Capo Rizzuto

CROTONE – Se la Torre Vecchia di Capo Rizzuto potesse parlare, oltre a urlare il suo dolore per la costa che sta sbriciolandosi nell’indifferenza generale sotto le sue fondamenta, potrebbe forse raccontarci come sia stato possibile, che le splendide acque che bagnano il porticciolo verso cui essa guarda, abbiano potuto inghiottire una tale quantità di rifiuti di ogni genere. Pneumatici, intere reti da pesca, bombole di gas, ombrelloni, il motore di un’autovettura, oggetti vari in plastica, parti di imbarcazioni in vetroresina, batterie. A ripescarli dai fondali dell’“Area Marina Protetta Capo Rizzuto” un gruppo di pescatori in apnea –  proprio loro che, ironia della sorte, sono banditi da qualsiasi AMP – che per il terzo anno consecutivo, autorizzati dall’Ente Gestore, si sono ritrovati nell’ambito dell’iniziativa “Riprendiamoci il nostro mare” organizzata dal Gruppo Sportivo della Lega Navale Italiana Sezione Le Castella e l’ASD “Isola Ambiente Apnea”, insieme al Comune di Isola di Capo Rizzuto.

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Una vera e propria discarica abusiva in piena Riserva, dunque, quella scoperta dai volontari. Che indigna chi il mare lo ama davvero. Ma mai forse quanto l’altra triste verità venuta a galla – è il caso di dire – davanti agli occhi increduli dei presenti: una quantità imprecisata di pesci morti, tra esemplari di scogliera, murene, razze, passere di mare. Uno scempio. Forse “i resti della pulizia delle reti da parte delle barche da pesca professionali”, ipotizzano le due associazioni organizzatrici, che in una nota diffusa dopo lo svolgimento dell’iniziativa si chiedono: “Se da oltre 25 anni vige il divieto di pesca all’interno di queste Aree Marine per i pescatori in apnea, ma la situazione di quei fondali è mediamente tragica in quanto ad inquinamento ed e ancora più tragica in quanto a presenza di fauna, perché continuare a perseguire una strada che si è dimostrata assolutamente disastrosa per la salute del nostro mare?”

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Il camion carico dei rifiuti ritrovati nei fondali dell’Amp Capo Rizzuto

Molti dei partecipanti – una ventina in tutto quelli che si sono immersi – sono venuti da altre zone della Calabria e addirittura dalla Puglia per contribuire a ripulire uno dei fondali più belli di tutta l’Area Marina Protetta “Capo Rizzuto”. Un’altra quindicina i volontari che hanno invece operato a terra provvedendo a pulire la spiaggetta e ad aiutare i barcaioli al trasporto e trasbordo dalle barche – messe a disposizione dal Diving Made in Sub – del materiale ritrovato. Il Comune di Isola di Capo Rizzuto ha invece messo a disposizione un camion per trasportare i rifiuti provvedendo a farli smaltire a norma di legge presso un centro autorizzato. Tra i partecipanti anche i presidenti, dell’ASD “Pinna Slash” di Crotone, giovane e dinamica associazione dedita alla didattica subacquea e al nuoto pinnato, dell’ASD “Training e Caccia in Apnea”, anch’essa di Crotone, fondata dagli amici di Marco Panaja, un ragazzo che ha perso la vita durante una immersione negli anni scorsi.

Importante la collaborazione, infine, degli sponsor locali e della Misericordia di Isola di Capo Rizzuto, che ha messo a disposizione un’autombulanza e il relativo personale pronti ad ogni evenienza.

Francesca Caiazzo