Covid, Asugi: tracciamento impossibile, ora andrebbe abbandonato

“Ogni giorno solo a Trieste abbiamo 800-1.000 positivi. Il contact tracing funziona quando si hanno 50-60 positivi al giorno nuovi, questa è letteratura. Il tracciamento significa che intervisto ciascun positivo e ci metto mezz’ora per ricostruire tutti i contatti, poi chiamo tutti I contatti e faccio fare i tamponi. In una situazione pandemica come oggi, questo diventa impossibile e praticamente inutile”. Lo spiega alla Dire Andrea Longanesi, il direttore sanitario dell’Azienda sanitaria universitaria Giuliano Isontina (Asugi), a margine del consunto delle attività del centro vaccinazione in ambiente protetto dell’ospedale Cattinara di Trieste.

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Che il tracciamento sia impossibile è noto a ogni livello, osserva il direttore, ma continua a essere fatto perché lo prevedono le norme nazionali. “L’alternativa sarebbe- aggiunge- prendere in carico solo i positivi, far loro il tampone subito e dopo 5 giorni, seguire l’evoluzione della loro positività: seguire solo loro. Ma il decreto che è uscito il 5 gennaio- precisa Longanesi-, secondo cui tutti possono fare i tamponi in farmacia, quindi diventare negativi con iniziativa autonoma, va già un po’ nella direzione del superamento del tracciamento”.

In questo momento l’Asugi ci mette circa 7-8 giorni a contattare i sospetti positivi per il tampone, continua il direttore: “Ci vorrebbe sì un potenziamento del dipartimento di Prevenzione, ma non è una cosa che si fa dall’oggi al domani. Adesso stiamo riorganizzando, mettendoci personale sanitario e amministrativo formato perché chiami a casa tutte le persone, con un medico che coordina, in modo da velocizzare i tempi. Penso che nel giro di una settimana- conclude Longanesi- riusciremo a ridurre drasticamente quei tempi”.