Cento nomi di donne contro gli stereotipi

ROMA – «Cherchez la femme. Cento nomi di donne contro gli stereotipi». Con questo titolo, Giulia – la rete nazionale delle giornaliste unite libere autonome – ha di recente lanciato il crowdfunding per sostenere il nuovo progetto di una guida delle esperte. “Un’idea a cui pensiamo da qualche tempo – spiega sul sito Giovanna Pezzuoli, ideatrice della guida insieme a Monia Azzalini e Luisella Seveso – e che ha iniziato a frullarci per la testa il giorno in cui Elena Cattaneo è stata nominata senatrice a vita. Ricordate? Allora siamo state in tante a chiederci chi fosse questa scienziata… La verità è che il suo nome circolava tra gli addetti ai lavori ma i mass media a larga diffusione non si sognavano nemmeno di interpellarla come esperta. Come lei, abbiamo pensato, chissà quante altre donne competenti, capaci di svolgere il loro lavoro ad altissimo livello sono sistematicamente ignorate. L’alibi per intervistare sempre gli stessi (maschi) è: non ci sono donne abbastanza preparate. Non è vero”. Ecco, dunque, l’idea della guida delle esperte con 100 nomi, “non una  mappa del potere femminile in Italia – precisa ancora Pezzuoli – ma un elenco di professioniste autorevoli da consultare, una risorsa chiave per i giornalisti, le agenzie di stampa ma anche le imprese, le comunità locali e i sindacati. Una sfida e una scommessa per rompere le abitudini, combattere gli stereotipi e promuovere modelli positivi per le giovani generazioni”.

Obiettivo del progetto? La pubblicazione di un volume sia cartaceo che in versione online da distribuire a operatori dei media (ma anche a enti, istituzioni, amministrazioni, aziende, fondazioni) affinché abbiano a disposizione una rubrica di autorevoli fonti femminili cui attingere, seguendo l’esempio di quanto già realizzato nel 2012 in Francia da alcune giornaliste, le quali hanno pubblicato la prima Guide des Expertes, che raccoglie oltre cento CV di donne (aumentati a più di 300, nella seconda edizione, e a 400 nella terza, del 2014) e che ora si è trasformata in sito.

Ma c’è davvero bisogno di una guida di esperte? A quanto pare, sì. Spiega, infatti, Pezzuoli nel suo articolo, che “una recente ricerca dell’Osservatorio di Pavia ha registrato una quota di donne pari soltanto al 16 per cento fra gli esperti intervistati nei principali Tg italiani”.

“Con i finanziamenti del crowdfunding  – prosegue Pezzuoli – inizieremo dunque la selezione dei CV, scegliendo persone che comprendono e condividono gli obiettivi del progetto e che nelle loro ricerche e nelle loro attività sono sensibili a un punto di vista femminile sul mondo. Verranno selezionati i curricula di esperte nelle materie più varie: dall’ambiente alla giustizia, dall’economia all’arte, dalla politica alle nuove tecnologie, dallo sport alla scienza. Per ciascun settore, si individueranno le donne più qualificate con competenze specifiche su argomenti settoriali, come microcredito per la voce «economia»; riciclo dei rifiuti per la voce «ambiente»; riforma dell’insegnamento e bullismo per la voce «educazione»”.

Maggiori informazioni per sostenere il progetto a questo link.

Redazione