Superjet. Fiom: la Russia fa promesse, ma intanto manca lavoro

Nei giorni scorsi i vertici della Superjet di Tessera hanno incontrato una rappresentanza della holding russa che la controlla, la Irkut, sentendosi dire di “stare tranquilli, che loro vogliono continuare a mantenere il presidio del fronte occidentale”. Lo racconta alla ‘Dire’ Michele Valentini, della Fiom-Cgil, dopo aver appreso dell’incontro dall’azienda. Tra i progetti di Irkut ci sarebbe quello di “usare Superjet anche per commercializzare un secondo tipo di velivolo l’Ms 21, un aereo per il trasporto passeggeri più grande rispetto al modello commercializzato ora”, continua Valentini. E queste parrebbero buone notizie… Il problema è che al momento “sono solo dichiarazioni, mentre i fatti dicono che noi ad oggi ci troviamo a non avere lavoro perché il mercato dell’aviazione civile in questo momento qualche problemino ce l’ha”. A preoccupare il sindacato e i lavoratori è insomma la carenza di lavoro dovuta principalmente all’emergenza pandemica, più che lo scadere del bilateral agreement che finora ha consentito a Superjet di allestire e commercializzare velivoli prodotti in Russia.

“Le pressioni da parte dell’Unione europea vogliono evitare che ci sia da parte di Enac la possibilità di stringere accordi con la Russia. E così la responsabilità ricade sull’azienda”, riassume Valentini. Scaduto l’accordo “l’azienda si dovrà mettere in regola”, ma per questo “ci sono più opzioni”. Quella che al momento sembra verrà perseguita è che Superjet ottenga la certificazione per costruire velivoli. “L’azienda non ha detto no e potrebbe anche farlo. Ma ci vorrà del tempo e ci vogliono risorse economiche che in questo momento Superjet fa fatica a produrre”.

Di nuovo torna il tema delle difficoltà economiche, che preoccupa Valentini anche alla luce di un incontro chiesto dall’azienda alle rappresentanze sindacali e fissato per la mattinata del prossimo 30 settembre. “C’è la possibilità di aprire nuovamente la cassa integrazione ma noi vorremmo gestirla in altre maniere, ad esempio andando a smaltire il monte ferie che molti lavoratori hanno consistente”, anticipa il sindacalista. (Agenzia Dire)