Sollicciano, detenuti scrivono al Papa: “Venga a farci visita”

freddo nel carcere di reggio emilia

FIRENZE – I detenuti di Sollicciano hanno scritto una lettera a Papa Francesco per invitarlo a visitare il carcere il prossimo 20 giugno, quando il Pontefice sarà a Barbiana, in Mugello, per pregare sulla tomba di don Milani. “Santità, dopo la visita a Barbiana, indirizzi i suoi passi anche verso il nostro carcere. Venga tra noi e ci benedica”. Un invito esplicito e pieno di speranza, firmato da oltre 500 reclusi e dal cappellano Don Vincenzo Russo.

“Quando abbiamo saputo che Lei andrà a Barbiana – è scritto nella lettera, spedita nei giorni scorsi in Vaticano – il primo impulso sarebbe stato quello di volerla accompagnare, ma non è possibile per noi, ristretti tra queste mura. Non trasformi questa visita in una visita museale, dopo Barbiana venga nel nostro carcere, il luogo dell’emarginazione più dura. Abbiamo bisogno di comprensione, di sostegno, di stimoli per superare gli ostacoli. Abbiamo bisogno di presenze come la Sua, perché sa regalare emozioni e speranze anche a distanza, ma dal vivo sarebbe tutta un’altra storia”.

E’ stato il cappellano Don Vincenzo Russo a raccogliere il sogno degli oltre 500 detenuti di Sollicciano: “Queste persone si sentono dimenticate da tutti. Vedono soltanto in Papa Francesco qualcuno capace di considerarli umani”.

Nella lettera più volte si fa riferimento alle difficili condizioni del penitenziario: “Il carcere di Sollicciano è un centro d’accoglienza per quegli scarti sociali tanto cari a Lei, Santità. Vivere qua dentro è davvero duro e pesante, rari sono i momenti in cui è possibile alzare lo sguardo e sentirsi cittadini, persone con dignità e diritti, momenti che potrebbe invece regalarci una Sua visita”. (Agenzia Redattore Sociale)