Ritorno a scuola tra emozioni e ansie: preoccupano le assenze dei docenti e il caro libri

Ripartono molte scuole di Lazio, Lombardia, Piemonte e Veneto

foto da Pixabay

Sveglia presto e zaino in spalla: per molti studenti italiani oggi è suonata la prima campanella dell’anno scolastico 2023/2024. Secondo i calendari scolastici regionali, infatti, tornano in classe gli studenti di Abruzzo, Basilicata, Friuli-Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte e Veneto. Ma anche se le altre Regioni riapriranno nei giorni successivi, in base all’autonomia scolastica molte scuole hanno deciso di anticipare l’avvio delle lezioni.

Nel Lazio, ad esempio, licei e istituti comprensivi già da oggi aprono i loro cancelli ai primi studenti. Al liceo scientifico ‘Righi’ l’appello è iniziato alle ore 8 per le classi prime, e alle 10 per tutti gli altri studenti. Primo giorno di scuola anche per gli alunni del liceo scientifico ‘Nomentano’ e per le classi prime del liceo ‘Morgagni’. Tornano in classe, da oggi, anche gli alunni del liceo classico ‘Manara’ e le classi prime del liceo ‘Virgilio’. Il liceo classico ‘Visconti’ ha ripreso le sue attività scolastiche già da ieri, mentre domani sarà il primo giorno per gli studenti dei licei classici ‘Giulio Cesare’ e ‘Tasso’.

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Un nuovo anno che inizia, per i dirigenti scolastici, tra vecchi problemi e nuovi entusiasmi. Se l’introduzione del docente-tutor è stata accolta con entusiasmo dai presidi, preoccupano però l’assenza di docenti in cattedra, l’aumento dei casi Covid, le condizioni dell’edilizia scolastica e la mancanza di personale di segreteria.

Preoccupati anche i giovani della Rete Studenti Medi, che in un lungo post sui social difendono il diritto allo studio e denunciano il caro-prezzi. “Ci troviamo a fare i conti con prezzi di libri di testo, cancelleria, dizionari, abbonamenti dei trasporti, che non possiamo permetterci, in costante ed irrefrenabile aumento- scrivono- Quella che ora viene chiamata con tanta fierezza ‘scuola del merito’, non fa che accentuare il divario tra famiglie dalla diversa disponibilità economica, con un risvolto pesante e critico anche rispetto al benessere psicologico della componente studentesca.

Con uno scontrino a rappresentare il costo della scuola pubblica, durante questa prima settimana saremo davanti le scuole di tutto il Paese, per attenzionare le grandi contraddizioni tra un sistema d’istruzione che definiamo pubblico e che da Costituzione deve essere accessibile a tutti, e gli insostenibili costi che questo ci richiede, e per pretendere che il Governo affronti il tema del diritto allo studio con l’attenzione che merita, garantendo a tutti la possibilità di vivere l’ambiente scolastico con le giuste tutele- si legge ancora nel loro post pubblicato sui canali social- Quest’autunno saremo nelle scuole e nelle piazze di ogni città, perché questo modello di scuola non ce lo possiamo permettere”. (Agenzia DIRE)