Ripresa Calabria, Borrelli: “Serve classe dirigente preparata e reattiva”

«È partito un vero e proprio “conto alla rovescia” che scandirà le tappe della ripresa per l’Italia e la Calabria. Per battere il tempo, però, occorrerà poter contare su una classe dirigente, preparata e reattiva, in grado di cogliere le opportunità “ghiotte” offerte da questo “European Green deal”».

È quanto dichiara Luigi Borrelli – candidato al consiglio regionale della Calabria al fianco di Luigi De Magistris – dopo che l’Italia ha incassato l’ok formale della Commissione europea al Piano nazionale di ripresa e resilienza: ben 191,5 miliardi destinati di cui 82 miliardi previsti per il Mezzogiorno.

«Dire che questo – commenta Borrelli – è un treno che la nostra regione non può perdere è un fatto più che scontato. Ma non basta. È necessario invitare la prossima amministrazione regionale a rivedere il percorso tracciato in Calabria per vincere la sfida della transizione verde e digitale se si vuole davvero ammodernare e riequilibrare questo territorio. C’è ancora tanto da fare e proporre in questo senso».

«Non è una critica – chiarisce Borrelli – nei confronti di chi ha impiegato tempo e risorse nella redazione del Piano regionale di ripresa, anzi, questo intervento è da intendersi come uno stimolo a fare ancora meglio per il bene comune. Dal confronto tra Piano nazionale (Pnrr) e linee programmatiche regionali, infatti, emerge via via una discrasia tra gli obbiettivi che l’Ue chiede di cogliere, quelli proposti dall’Italia (che poggiano sui 3 assi “digitalizzazione e innovazione”, “transizione ecologica” e “inclusione sociale”) e quelli che poi non vengono investiti appieno dalla Calabria».

«Questa regione – spiega Borrelli – ha necessità che la sua classe dirigente sappia guardare oltre, applicando una visione di sistema ai temi complessi che opprimono questa regione e che la rilegano agli ultimi posti per indici di sviluppo socio-economico. Guardando alle 6 mission fissate nel Pnrr, si aprono praterie immense per la ripresa in Calabria. Ma le sapremo cogliere senza un’adeguata previsione?».

«Sia chiaro – premette Borrelli –, questa è un’analisi effettuata sulle linee guida licenziate dalla giunta regionale calabrese lo scorso 31 maggio e su cui poi andranno/dovranno incastrarsi gli “interventi di sistema declinati attraverso specifici progetti integrati settoriali e/o territoriali”. Fatta la premessa doverosa, è altrettanto lecito procedere con l’analisi quindi al riscontro di alcuni macroassi importanti proposti nell’elenco nazionale e che non trovano citazione alcuna nella visione calabrese di rilancio».

«Il riferimento è ai circa 7 miliardi – sottolinea Borrelli – per l’agricoltura sostenibile e l’economia circolare; ai 25,36 miliardi per la transizione energetica e mobilità sostenibile; ai 31,46 miliardi per alta velocità delle ferrovie, la sicurezza delle strade e l’intermodalità; ai 33,81 assegnati a istruzione e ricerca che punta ad asili nido, al potenziamento dell’offerta scolastica e ricerca per l’impresa; e ancora ai 20,23 miliardi previsti per la sanità attraverso le reti di prossimità, la telemedicina, innovazione, ricerca e digitalizzazione del servizio sanitario. Non è possibile non dedicare una menzione a tutti questi ambiti all’interno del piano regionale che, al contempo, costituiscono il limite storico ed evidente della Calabria rispetto al resto del Paese e dell’Ue».

«L’impegno – spiega Borrelli – dev’essere orizzontale e verticale della politica istituzionale calabrese che deve spendersi per adeguare e quindi migliorare il piano regionale di ripresa, così come i parlamentari avranno il delicato ruolo di dover presentare con puntualità, coerenza e responsabilità le proposte che man mano si presenteranno con l’attuazione del Pnrr. Al momento continuo a prestare molta attenzione al Green deal europeo e, su questo, poggerò numerose delle mie proposte future per Crotone e la Calabria», conclude Borrelli.