Riparte l’Università del Volontariato

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BOLOGNA – C’è tempo fino al 6 gennaio per iscriversi all’Università del volontariato. Per il terzo anno consecutivo Volabo, il centro servizi per il volontariato della Città metropolitana di Bologna sarà una delle sedi del progetto creato nel 2012 da Ciessevi di Milano, esteso nel 2013 al capoluogo emiliano e a Treviso e da quest’anno anche a Salerno e Cosenza.

I corsi dell’Università del Volontariato sotto le Due Torri sono tenuti da docenti e tutor qualificati, grazie anche alla partnership con soggetti istituzionali e accademici, enti pubblici e del Terzo settore. Per il 2017 il percorso didattico completo prenderà il via mercoledì 22 febbraio e a chi lo frequenterà sarà riconosciuto il Diploma dell’Università del volontariato, che attesta una preparazione strutturata e integrata sui temi del volontariato e dell’operare nelle organizzazioni del Terzo settore. Questo percorso è rivolto a volontari, collaboratori e dipendenti di associazioni del Terzo settore e a cittadini impegnati nell’ambito del volontariato, che per accedere dovranno sostenere un colloquio di selezione. La partecipazione alle attività del percorso completo è gratuita e rivolta a un numero massimo di 25 persone. “Le competenze acquisite con l’esperienza del volontariato – spiega Volabo – possono essere riconosciute come competenze fondamentali, come succede per i titoli di studio, e quindi possono essere spese anche in altri ambiti di vita, come il proprio lavoro. In tal senso l’Univol svolge un ruolo centrale per strutturare e dare organicità a queste competenze”.

Il percorso completo del 2017 prevede la frequenza a tre corsi base che si svolgeranno tra febbraio e maggio, per una durata totale di 33 ore, e saranno incentrati su aspetti fondamentali della vita nelle associazioni non profit (la loro organizzazione, gli aspetti gestionali e la cura delle relazioni). Gli studenti dovranno poi seguire tre corsi specialistici: persone e relazioni; comunicazione sociale e promozione; progettazione, gestione e intervento; comunità e partecipazione; amministrazione, fiscalità e normativa; ricerca fondi e finanziamento. Infine, per conseguire il diploma si dovrà seguire un seminario, svolgere uno stage della durata di 20 ore e, per chi lo desidera, ci sarà anche l’opportunità di intraprendere il percorso per il riconoscimento del libretto delle competenze del volontariato.

Lungo tutto il percorso ogni studente sarà affiancato da un tutor che lo supporterà anche nella definizione di un piano di studi calibrato sul suo profilo e farà da tramite tra lui e i docenti. “Univol non è soltanto un insieme di corsi formazione sul volontariato e per il volontariato – conclude Volabo –, ma una risorsa che vuole promuovere l’idea del volontariato come contenitore di competenze e saperi specifici, portatore di un’idea di società più inclusiva e aperta all’altro, motore di un cambiamento che intende mettere al centro un’idea solida di comunità e di partecipazione”. (Agenzia Redattore Sociale)

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