Pagamenti digitali: cresce l’uso delle carte prepagate sul web, ma i contanti reggono offline

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Il mondo dei pagamenti digitali continua la sua rapida evoluzione, convincendo sempre più persone a sfruttare i nuovi canali online per eseguire transazioni monetarie, tuttavia, ad oggi, i contanti resistono saldamente come mezzo di pagamento preferito dagli italiani. È quanto emerge dal recente rapporto presentato da Minsait Payments, secondo cui nonostante il 53% degli italiani preferisca i mezzi di pagamento elettronici, tra cui carte di debito, carte di credito, prepagate e digital wallet, i contanti rimangono in cima alle preferenze del 37,4% della popolazione, registrando addirittura un aumento del 6% rispetto al 2022.

L’Italia, in particolare, si distingue come il Paese europeo con il più alto tasso di preferenza per i contanti, superando nazioni come Spagna, Portogallo e Regno Unito. Solo Colombia e Messico, al di fuori dell’Europa, superano la nostra nazione per l’utilizzo di contanti.

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Carte di pagamento in calo

Dopo anni di rapida espansione dei pagamenti digitali, favoriti dall’introduzione di tecnologie sempre più efficienti e dal cambiamento delle abitudini di consumo degli italiani, i dati registrati nell’ultimo anno mostrano una leggera frenata dei nuovi mezzi di pagamento. Si tratta senza dubbio di un trend fisiologico dopo un periodo di forte crescita, ma che apre al contempo importanti riflessioni sul comportamento degli italiani quando si tratta di pagare i propri acquisti, sia online che offline.

Il rapporto di Minsait rivela per esempio un calo nell’uso delle carte di pagamento, sia per gli acquisti fisici che sul web. Le carte di credito, in particolare, hanno subito un calo significativo, passando dal 12,3% nel 2022 al 9,4% nel 2023 per gli acquisti fisici, così come risulta diminuito l’uso dei digital wallet, che pure hanno rappresentato una delle più importanti novità dell’era digitale.

Per gli acquisti online, come mezzo di pagamento più utilizzato sono emerse le carte prepagate, con il 22,4%, seguite dai digital wallet e dall’addebito diretto in conto, ma ancora più significative sono le percentuali che riguardano il ritorno del contante come opzione privilegiata, almeno nei negozi fisici.

Le preferenze degli italiani nei pagamenti digitali

Da un punto di vista delle preferenze di consumo, il rapporto evidenzia che sicurezza, facilità d’uso, gratuità e velocità sono i principali fattori che influenzano la scelta del mezzo di pagamento. Non è un caso, dunque, che negli e-commerce e sulle piattaforme di intrattenimento resi predominante proprio l’uso dei pagamenti digitali, che garantendo elevati livelli di sicurezza e transazioni immediate vengono considerati la migliore opzione possibile, per esempio per pagare abbonamenti di streaming oppure per caricare il proprio account di gioco in maniera protetta e cimentarsi con giochi di casino e slot machine come l’innovativa Gonzo’s Quest ambientata nella leggendaria città di El Dorado. Tuttavia laddove i consumatori possono continuare ad adottare i contanti, sembra proprio che questa consuetudine sia difficile da sradicare.

Soprattutto quando si tratta di fare acquisti nei negozi fisici e ancor di più quando gli importi sono di bassa entità. I nostri connazionali continuano infatti a preferire banconote e monete, ritenute più sicure in termini di privacy personale, una convinzione che tuttavia si scontra con i reali vantaggi connessi alla possibilità di non portare con sé i contanti e trasferire denaro in maniera pratica e veloce con un semplice tocco della carta.

In questo contesto, proprio la sicurezza emerge come un elemento cruciale, sul quale lavorare anche nell’ottica di educare i consumatori intorno a questo tema, evidenziando tutte le opportunità connesse all’implementazione di servizi cloud e all’utilizzo dell’intelligenza artificiale nella prevenzione delle frodi.

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Verso la digitalizzazione dei contanti

Il rapporto riflette infine l’ambizione dell’Europa di digitalizzare i contanti e promuovere le valute digitali delle banche centrali, iniziative che potrebbero modernizzare i pagamenti transfrontalieri, rendendoli più efficienti ed eliminando le problematiche attuali. Sebbene solo alcune banche centrali abbiano emesso le proprie valute digitali (CBDC), il rapporto indica infatti che un terzo dei partecipanti prevede che le CBDC giocheranno un ruolo complementare alle valute fisiche nei prossimi dieci anni.

A ciò si aggiungono le prospettive dell’Open Finance, ossia l’utilizzo multi-bancario, una tendenza che diventerà uno standard nei mercati finanziari entro il 2030, sia in Europa che in America Latina.

Mentre nel mondo si va sempre più verso pagamenti digitali avanzati, i contanti continuano oggi a mantenere una forte presenza nell’abitudine di spesa degli italiani. È molto probabile, dunque, che nel nostro Paese, anche nei prossimi anni prevalga la coesistenza di varie modalità di pagamento, una soluzione che continua a garantire una maggiore flessibilità di scelta ma che spinge a fare serie riflessioni riguardo all’ennesimo ritardo dell’Italia in fatto di innovazione rispetto alle altre economie avanzate.