“Out takes”, nasce l’archivio audiovisivo della storia della comunità Lgbt

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BOLOGNA – Raccogliere, restaurare e conservare i filmati che raccontano la vita della comunità Lgbt (lesbiche, gay, bisessuali e transgender) a partire dal 1970, anno in cui si è sviluppato il movimento omosessuale in Italia e nel mondo, e riordinarli in un grande archivio audiovisivo che racconta la sua storia. È il progetto di Simone Cangelosi, regista di “Una nobile rivoluzione”, il film su Marcella Di Folco, fondatrice del Mit (Movimento identità transessuale) e prima persone transessuale a sedere in un consiglio comunale. “Ho deciso di intitolare l’archivio ‘Out takes’, perché l’idea è nata proprio dagli ‘scarti’ di pellicola che ho trovato mentre cercavo il materiale per il film su Marcella Di Folco – spiega Cangelosi – Riorganizzando i mille filmati reperiti dai centri di documentazione, come il Cassero, e negli archivi dei singoli attivisti, mi sono accorto che avevo tra le mani una storia più grande, da qui l’idea di ricostruire il movimento Lgbt europeo attraverso gli occhi di chi l’ha vissuto in prima persona”.

Un progetto appena partito, che vede la conversione in formato digitale di oltre 400 ore di filmati: “Il lavoro di ricerca è in corso d’opera, e finora la maggior parte del materiale reperito è in formato analogico, come i vhs che ci hanno donato i singoli attivisti. La conversione in digitale richiede un lungo lavoro, che ci aspettiamo di portare avanti per qualche anno – afferma Cangelosi – L’obiettivo è duplice: valorizzare e legittimare il movimento Lgbt attribuendogli una dignità storica, e costituire la prima fonte di memoria in formato open source per metterla a disposizione dei ricercatori e studiosi interessati al tema”.

A dire il vero il movimento Lgbt che ricostruisce Cangelosi prende il via fuori dall’Europa, precisamente a New York, dove è avvenuto il primo Gay pride della storia. È il 28 giugno 1970 e migliaia di persone vestite con pantaloni a zampa e lunghe basette decidono di scendere in strada per difendere i loro diritti. Da quel momento la manifestazione avrà luogo ogni anno, nello stesso giorno, in tutto il mondo, con l’intento di difendere la dignità della comunità Lgbt. In Italia il primo Gay pride si è svolto nel 1994 a Roma, e il secondo l’anno dopo a Bologna.

Questi sono solo alcuni dei contenuti del progetto di Cangelosi, il quale ha raccolto documentazioni anche in merito agli incontri del Mit (Movimento identità transessuale), alle manifestazioni delle post femministe di Sexy Shock e del collettivo Antagonismo Gay (oggi “Smaschieramenti”) e all’arrivo a Bologna nel 2004 dell’attivista transgender Leslie Feinberg.

Cangelosi, grazie alla collaborazione di Fulvia Antonelli, antropologa dell’Alma Mater, Elisa Orfini, sociologa, e Claudio Giapponesi della cooperativa Kinè, punta a organizzare nuovi incontri pubblici in città per presentare la documentazione raccolta finora, e per reperire i fondi necessari all’ambizioso progetto. “Stiamo cercando una sede fisica dove permettere la consultazione del materiale, ci piacerebbe predisporre vere e proprie postazioni all’interno dei centri di documentazione per dare a tutti la possibilità di navigare nella casa open source della memoria Lgbt”, conclude il regista. (Cristina Mazzi)