Migranti: forum Moas su rotte sicure, legali e alternative al mare

Il 27 marzo, MOAS ha organizzato al St. James Cavalier a Valletta, Malta, la seconda edizione di ‘MOASXchange’, un forum dedicato al fenomeno migratorio. Nell’edizione di quest’anno, esperti di rilievo nel settore delle migrazioni hanno discusso il tema dei Corridoi Umanitari, e altre alternative legali e sicure alla letale rotta marittima. Il forum è stato articolato in due panel: “Politiche per le Migrazioni & Contesto Politico nel 2017” e “I Corridoi Umanitari e il Ruolo della Società Civile”.

Di seguito i punti salienti dell’evento. Alganesh Fessaha ha portato la testimonianza dei rifugiati con cui lavora per ribadire l’importanza dei corridoi umanitari, al fine di evitare inutili morti in mare o nel deserto; mentre il Presidente di Malta ha fatto appello ad una volontà politica condivisa per la loro realizzazione. Cesare Giacomo Zucconi ha raccontato l’esperienza della Comunità di Sant’Egidio in questo campo, e testimoniato l’impegno della società civile Italiana ad accogliere i beneficiari del progetto. Oliviero Forti, della Caritas Italiana, ha ribadito che i corridoi umanitari, pur non rappresentando una soluzione definitiva, trasmettono un messaggio ai governi Europei in merito alla necessità di modificare le politiche globali sulla migrazione. Jeff Crisp, del Refugee Studies Centre, ha incoraggiato la comunità internazionale a prendere spunto da precedenti iniziative di corridoi umanitari, come nel caso della crisi del Vietnam, al fine di rilanciare nuove strategie di protezione umanitaria. In un videomessaggio, il Vice-Ministro degli Esteri Mario Giro ha affermato che i corridoi umanitari devono diventare una “prassi umanitaria”; mentre Simon Busuttil, leader dell’opposizione a Malta, ha concluso l’evento sottolineando l’importanza del sostegno da parte dei governi alla società civile e al suo impegno – spesso sottovalutato – in questo settore.  

moas2Inoltre, in occasione del forum è stata ufficialmente lanciata una nuova piattaforma di ricerca e informazione sulle migrazioni XChange Foundation – e una visita della nave MOAS, la Phoenix, prima dell’imminente lancio della prossima missione.

Kahin Ismail, Rappresentante UNHCR a Malta, ha affermato che “dobbiamo concentrarci sugli individui più vulnerabili, ma allo stesso tempo aprire e replicare dove possibile quei modelli alternativi sicuri e legali che funzionano in altri contesti. Dobbiamo inoltre incoraggiare i governi ad adottare queste alternative nonostante la loro reticenza, spesso dovuta alla mancanza di informazione. Documentare l’esistenza di esempi di successo può spingere sempre più paesi ad accogliere queste persone”.

“La creazione di vie sicure e legali non è un miraggio. È una realtà possibile nonché il passo più logico per diminuire le inutili e devastanti morti in mare che continuano senza sosta. Sta per cominciare il nostro quarto anno di attività mirate a far fronte a questa situazione di crisi e ai suoi devastanti effetti, ed è arrivato il momento di attuare alternative concrete”, ha affermato Regina Catrambone, Co-Fondatrice e Direttrice di MOAS.

 

Ha inaugurato il forum Sua Eccellenza Marie-Louise Coleiro Preca, Presidente di Malta, seguita dalla benedizione di Sua Eccellenza Charles Scicluna, Arcivescovo di Malta. Tra i relatori del forum, moderato da Marina Lalovic di Rai Radio3, Oliviero Forti – Responsabile Ufficio Immigrazione Caritas Italia, Giacomo Zucconi – Segretario Generale, Comunità di Sant’Egidio,

Kahin Ismail – Rappresentante UNHCR a Malta, Alganesc Fesseha – Fondatrice della Gandhi Association e il Dr. Jeffrey Crisp – Ricercatore Associato, Oxford Refugee Studies Centre / Docente Associato di  Diritto Internazionale, Chatham House.

Cos’è MOAS. MOAS è una ONG con base a Malta dedicata a prevenire l’inutile perdita di vite in mare fornendo servizi professionali di ricerca e soccorso sulla rotta migratoria più letale al mondo: il mare. Fondata inizialmente come iniziativa privata nel 2014, MOAS è stata la prima ONG a pattugliare il Mediterraneo al fine di salvare migranti e rifugiati che intraprendono il pericoloso viaggio dalla Libia all’Europa. Da allora MOAS è divenuta un’organizzazione internazionale che ha salvato ed assistito oltre 33.000 uomini, donne e bambini nel Mediterraneo Centrale e nel Mar Egeo. Attualmente MOAS sta pianificando il lancio della sua prossima missione di ricerca e soccorso nel Mediterraneo Centrale.(Comunicato Stampa)