L’azienda cinese che assume italiani

FIRENZE – “Grazie per la speranza concreta che ci date. Siete la dimostrazione che un futuro diverso sulla strada dell’integrazione, della sicurezza e della legalità è possibile”. È con queste parole che il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, ha salutato tutti coloro, italiani e cinesi, che hanno partecipato alla visita della “Borse&borse” l’azienda di Campi Bisenzio, di proprietà cinese, che produce per le grandi firme della moda e in cui lavorano circa 160 dipendenti, per la maggior parte cinesi. Ma tra loro ci sono anche 30 italiani, segno che l’imprenditoria cinese, in questo caso, produce lavoro anche per gli italiani. E poi 3 filippini, 2 pachistani e 1 sloveno

“Ho colto qui – ha aggiunto il presidente Rossi – un clima positivo anche dal punto di vista delle relazioni sindacali, insieme alla capacità di guardare al futuro. Qui si punta alla formazione dei lavoratori, a realizzare corsi di italiano, ad istituire un nido aziendale per i figli delle lavoratrici mamme. Magari tutte le aziende fossero come voi. La Regione è disponibile a sostenervi. Ci aspettiamo proposte e progetti e faremo il possibile per aiutarvi a realizzarli. Questa azienda è una ricchezza per voi e per questo territorio. Ci auguriamo che tutto il comparto cinese sia capace di andare nelle direzione che voi avete intrapreso”.

Era stato il proprietario dell’azienda, Fu Fanghui, ad aprire la piccola cerimonia, ricordando la tragedia di Teresa Moda. “Non esistono – aveva ammonito – scorciatoie lungo la strada dell’integrazione. Il cambiamento si opera nella quotidianità dei piccoli gesti. Senza legalità viene meno la dignità delle persone e vi ringrazio per averci scelto come esempio di valori che noi consideriamo fondamentali”.

Alla visita hanno partecipato anche il sindaco di Campi Bisenzio Emiliano Fossi e l’assessore regionale all’immigrazione Vittorio Bugli, che ha detto: “La Regione sta pensando ad istituire una sorta di premio riservato a quelle aziende che si dimostrano virtuose ed in regola, con standard di sicurezza e qualità superiori alla media”. (Agenzia Redattore Sociale)

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