Isola di Capo Rizzuto, quando i bambini insegnano la storia e i valori di una comunità

“Ci vuole un villaggio” è il nome di un progetto scolastico, che ha coinvolto alcuni bambini di Isola di Capo Rizzuto, i quali si sono trasformati in guide turistiche per un giorno per spiegare e far conoscere la storia della propria cittadina e della sua comunità ai loro genitori. Gli alunni coinvolti sono stati quelli della quinta classe primaria dell’I.C. Karol Wojtyla, che lo scorso 30 maggio hanno partecipato alla giornata conclusiva del progetto incentrato sullo studio del territorio e svolto nell’ambito delle attività programmate per l’anno scolastico in corso.

“Il progetto –spiega la docente Ivana Sacco, che ha curato l’iniziativa – nasce dall’esigenza di far conoscere il territorio di Isola di Capo Rizzuto ai bambini che lo abitano e trova la sua motivazione nella necessità che ogni comunità avverte nel voler rafforzare il legame con il territorio di appartenenza. Solo suscitando sin da piccoli tali sentimenti potremo avere una comunità attiva, collaborativa e consapevole”.

chiesa

Un duro lavoro di studio e ricerca ha impegnato i giovanissimi studenti, che dopo aver consultato svariati testi per sviluppare le conoscenze del territorio, fatto escursioni e visitato gli angoli più suggestivi sia dal punto di vista storico-culturale che ambientale, preparato una mostra pittorica sugli elementi architettonici e sugli edifici storici, realizzato cartelloni, fotografato e concordato percorsi, insieme alla loro insegnante, armati di entusiasmo, si sono ritrovati davanti alla cosiddetta Porta dell’Orologio, per raccontare ai “grandi”, la storia  del loro paese.

Niente improvvisazione, dunque, ma tanta preparazione per queste “piccole ma appassionate guide turistiche, che – sottolinea Sacco – munite di cartellino nominale, hanno raccontato ai loro genitori e agli altri ospiti presenti, il divenire di un popolo, la volontà di riappropriarsi delle tracce del passato, importanti e utili per costruire il futuro di una comunità”.

Interesse per l’iniziativa è stato dimostrato dal dirigente dell’Istituto, Nicola Armignacca, e dall’assessore alla Cultura del Comune di Isola di Capo Rizzuto, Carmine Parisi (nella foto sotto con i ragazzi, ndr), i quali non hanno voluto mancare a questa speciale visita guidata per la cittadina. I due hanno, infatti, sottolineato come stimolare il coinvolgimento emotivo e l’interesse nel conoscere il proprio contesto socio-ambientale, possa servire da stimolo per lo sviluppo di una coscienza ambientale, del rispetto e dell’uso consapevole del territorio attraverso un processo di conoscenza e di appropriazione degli spazi.

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In effetti, “nella triangolazione famiglia- bambino- scuola, si ottengono risultati migliori se si instaura un’alleanza educativa, un lavorare guardando nella stessa direzione – aggiunge la docente- Bisogna essere comunità dentro la scuola per poterlo essere nella società. Scuola, dunque, come agenzia educativa in sintonia con altre agenzie, perché l’educazione è una questione urgente e decisiva che deve vedere reciprocamente coinvolti la società tutta intera, in un dialogo costruttivo. Insomma, “un cantiere aperto”, una scuola che valorizza il passato, guarda al futuro e vive il presente”.

Come suggerisce il titolo del progetto – conclude Ivana Sacco – “Ci vuole un villaggio” per costruire una comunità e mai come in questo momento se ne avverte la necessità”. (F.C.)