Il vescovo di Aleppo: “Chi vuole la distruzione della Siria?”

(Foto di KARAM ALMASRI) Persone che camminano lungo una strada nel quartiere Bustam Al Kasr dopo essere stato colpito da un attacco aereo nella metà di ottobre del 2016.

ROMA – “Per aiutare la Siria serve una soluzione di pace e riconciliazione. I media internazionali guardano in una sola direzione: pensano che il cambio del presidente sia l’unica possibilità, mentre il problema è più complesso. Serve un accordo tra russi e americani per una soluzione pacifica in Siria, non serve una soluzione che contempi interessi di armi, non serve una soluzione che venga dall’esterno”. A sottolinearlo è monsignor Antoine Audo, vescovo di Aleppo e presidente di Caritas Siria, intervenendo oggi a Roma al convegno organizzato da Cartias italiana “Fiori tra le macerie”.

Per Audo è inspiegabile che “ogni volta che si sta arrivando a una speranza di pace le violenze nel paese riprendano. Chi c’è dietro, chi vuole distruzione della Siria? – sottolinea – Credo ci siano interessi nazionali e internazionali”. Il vescovo non crede neanche all’ipotesi di una divisione del paese: “non si devono obbligare i siriani a una soluzione esterna, che potrebbe distruggere la loro patria. Noi cristiani del medio oriente abbiamo la vocazione al dialogo e al rispetto, e il mondo musulmano ha bisogno di questo rispetto, non di violenza e di odio. Per questo crediamo che con i musulmani dobbiamo diventare cittadini insieme. Non siamo lì perché siamo cristiani buoni che fanno la carità ai poveri, siamo lì per lavorare insieme”. Monsignor Audo ha ricordato i progetti della Caritas in cui lavorano molti giovani siriani, che secondo il dossier sono proprio la speranza per il futuro della Siria. Il 74 per cento degli intervistati (su un campione di 3000 giovani) dichiara di voler rimanere in Siria, solo il 25 di volersene andare. Il 71 per cento ha una laurea o un master ed impegnato in attività sociali.