I dati dello sport in Italia: dalla pratica alla tecnologia

Cresce il giro di affari connesso alle attività sportive, e anche la pratica delle varie discipline, sebbene in Italia non raggiungano la media europea

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Il mondo dello sport in Italia è in crescita per quanto riguarda l’indotto economico: alla fine del 2021 il giro d’affari di società professionistiche e dilettantistiche ha toccato i 37,5 miliardi, con un contributo importante dell’intrattenimento, tra partecipazione a eventi e attività connesse – dai trasporti all’ospitalità -, comparto mediatico e scommesse. Questi ultimi, in particolare, avrebbero inciso di molto sul totale, con un introito di circa 16,3 miliardi diviso tra le varie attività. Sempre a quota 16 miliardi e oltre si situa la vendita di abbigliamento e attrezzature sportive, rispettivamente con un’incidenza del 62 e 8 per cento, a cui si aggiungono i veicoli, al 30 per cento di impatto sul totale. Rispetto al 2020 l’aumento della sport industry è stato del 19 per cento, e i dati, con la ripresa delle attività e dei calendari sportivi post -Covid, sembrano mantenersi costanti, sebbene non ai livelli del 2019.

La classifica degli sport più amati 

Non tutte le discipline sportive hanno lo stesso livello di seguito e partecipazione: quali sono, dunque, gli sport più amati dagli italiani? La prima posizione spetta indubbiamente al re incontrastato, il calcio, sia per quanto riguarda la pratica sul campo, sia per quanto concerne il giro d’affari legato al settore nel suo complesso. Al 34 per cento delle preferenze, il gioco del pallone è seguito di misura dal nuoto, dal ciclismo, dal tennis e dallo sci, con percentuali che vanno dal 29 al 16 per cento. Appena sotto si trovano la pallavolo, la pallacanestro, l’atletica, gli sport motoristici e il rugby, sebbene alcune discipline, come il padel, si siano imposte all’attenzione del popolo degli sportivi relativamente di recente, anche a seguito delle gare internazionali – si pensi, ad esempio, al curling -. Proprio a questo proposito, pensando ai Giochi Olimpici, il Belpaese si piazza al settimo posto del Medagliere alla categoria “oro”, mentre è in sesta posizione per le medaglie complessive.

 

La tecnologia e lo sport: un binomio saldo

Prima di vedere quanti italiani fanno effettivamente sport o praticano una qualche attività fisica, è bene sapere che, in linea di massima, la popolazione del Belpaese preferisce seguire lo sport, più che cimentarsi in prima persona, anche solo a livello non agonistico.

Il grande traino dello sport come intrattenimento è rappresentato, ad oggi, dalla tecnologia, nelle sue varie applicazioni. Internet ha infatti introdotto cambiamenti importanti nelle abitudini degli italiani che ora, grazie ai social e alle pagine ufficiali di team e giocatori non hanno più bisogno neanche di ritrovarsi al bar per parlare di calcio o di motori. Sette tifosi su dieci, con un particolare riferimento al pallone, seguono il pre e il post-partita su Facebook e Twitch, ma anche su YouTube e Twitter oppure su Amazon Prime, dove dominano profili come quello di Sandro Piccinini e Ivan Zazzaroni, oltre che quelli “official” dei campioni.

News, indiscrezioni e classifiche sono tra i contenuti più ricercati dagli appassionati di sport, e i social network stanno progressivamente sostituendo la tv, o perlomeno quella generalista. Lo streaming è la tecnologia che attrae fette più larghe di pubblico e di fan, e non solo tra i giovanissimi: oltre alle già citate dirette social, e alle pay tv (al 72 per cento di penetrazione tra gli utenti) anche le migliori piattaforme con le loro app scommesse sul calcio, come Bet365 e Gioco Digitale Sport, offrono la possibilità di seguire i match, aggiungendo interattività e dinamismo all’attività del betting a distanza. Quest’ultimo, considerando anche l’ampia offerta degli operatori autorizzati ADM e le sempre più numerose promozioni, ha oltrepassato i numeri delle scommesse in agenzia, con dati che, alla fine del 2022, parlano di una raccolta di 11,5 miliardi di euro, e di una spesa, al netto delle vincite, di 1,4 miliardi. Un comparto in crescita, dunque, affermatosi negli ultimi anni come lo è, sempre dal lato entertainment allo stato puro, il settore dei videogiochi, e in particolare degli Esports.

Secondo i dati di Nielsen, riscontrati nel mese di ottobre 2022, l’aumento di diffusione degli Esports è stato del 4 per cento su base annua, con un giro di affari che ha toccato i 47 milioni, divisi tra publisher, organizzatori e produttori di software e hardware. In particolare, coloro che pubblicano contenuti hanno anche un certo peso nel determinare le spese sul merchandising sportivo, altra categoria indirettamente connessa all’intrattenimento, o, comunque, a un modo di vivere lo sport da pubblico e come tifosi o fan, più che in prima persona.

 

La pratica sportiva: si può fare di più

Ma quanti sono gli italiani che veramente praticano sport? Anche se esistono molte differenze legate al genere, alla provenienza, alla professione, secondo l’Annuario Statistico aggiornato agli inizi dello scorso anno il 36,6 per cento degli italiani è praticante di una qualche attività sportiva, sebbene il 9,5 per cento vi si dedichi in maniera saltuaria e il 27 per cento in modo più continuativo. Il 28 per cento della popolazione non ha uno sport particolare, ma comunque fa movimento in maniera autonoma, ad esempio jogging e palestra “in casa”. I sedentari veri e propri sono però il 35,2 per cento degli uomini e il 39 per cento e oltre delle donne. I più attivi sono i ragazzi e la popolazione più giovane, compresa in un range di età che va dai 6 ai 17 anni, mentre il Nord Est e il Nord Ovest sono zone in cui l’attività sportiva è più radicata, e praticata con maggiore continuità rispetto al Mezzogiorno.