Guendalina, cacciata di casa perché trans

NAPOLIAbbandonata e cacciata di casa, dopo che era stata adottata all’età di 2 anni. È la storia di Guendalina, una trans di origini brasiliane di appena 18 anni, residente nel comune di Quarto, buttata fuori di casa dai genitori al raggiungimento della maggiore età. È quasi Natale, Guendalina è appena una ragazza e si trova spiazzata: è addolorata ma determinata a fare il possibile per salvarsi. Subito si attiva e chiama Ida Floridia, assistente sociale a lei già nota del comune, che già aveva tentato una mediazione con la famiglia per far loro accettare la sua decisione. Nell’occhio del ciclone per i recenti fatti di cronaca politica, il comune di Quarto si impegna nella ricerca di una sistemazione in una struttura di accoglienza adeguata ai bisogni di Guendalina.

“La ricerca non è stata facile – racconta Loredana Rossi, dell’Associazione trans Napoli (AtN), che ha portato alla luce il caso di Guendalina – si sono attivate le risorse del territorio, l’associazione Terra Libera Quarto, il Centro socio educativo Regina Pacis nella persona di don Gennaro Pagano, e la Caritas Diocesana. Poi è iniziata la ricerca febbrile di una comunità in grado di ospitarla in tutta Italia”. Nessuna delle strutture contattate si dice disponibile, a questo punto interviene l’assessore comunale alle Politiche sociali Franco Pisano, che, insieme alla Rossi e a Giovanni Sabbatino, dell’associazione Terra Libera Quarto, elabora un progetto assistenziale e di accompagnamento sociosanitario ed educativo, in cui si prevede anche un contributo economico “straordinario” per permettere alla giovane di prendere in affitto un monolocale.

“In questo modo – spiega Loredana Rossi – i fondi comunali garantiranno la possibilità di avere un tetto per i prossimi 5 mesi, tempo necessario per avviare il percorso al Policlinico, un’assistenza legale e la ricerca di un lavoro. Il comune di Quarto intende così dimostrare che, se si vuole, è possibile evitare che tante ragazze e ragazzi trans finiscano per strada. Un esempio di buona prassi che va seguito per dare un’opportunità a chi conosce solo dolore, abbandono e disperazione”.

La storia di Guendalina è tra le poche a lieto fine. “Sono ancora tanti i casi delle trans ripudiate e cacciate di casa dalla famiglia che, dove non trovano un parente che le sostenga o accolga, sono costrette a vivere per strada o a prostituirsi per andare avanti” sottolinea la Rossi.

Sono anni che l’AtN denuncia la negazione dei diritti delle persone trans, a partire da quello al lavoro e quindi al vivere quotidiano. “A Napoli non ci sono servizi per noi – dice la leader dell’associazione – per questo da ormai tre anni chiediamo l’apertura in città di una casa di accoglienza per persone trans cacciate di casa. Ci auguriamo che questa volta, dopo varie promesse di una sede da parte dell’amministrazione comunale, ora, grazie anche alla mediazione della delegata per le Pari opportunità Simona Marino, ce la daranno”. Come molte altre sigle del mondo Lgbt campano, anche l’AtN domani sarà in piazza a Napoli (a partire dalle 16 a piazza Carità) in occasione della marcia per l’uguaglianza #svegliatitalia. (Redattore Sociale)

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