“Enrichme”, il robot che aiuta gli anziani

robot che aiuta anziani

ROMA – E’ in grado di supportare l’autonomia e l’invecchiamento attivo di persone anziane affette da disabilità cognitive lievi. Con questa missione entra in scena EnrichMe, il robot destinato a cambiare, in meglio, il livello di autonomia delle persone anziane, arricchendole di un nuovo potenziale. La piattaforma robotica è in grado di muoversi autonomamente nella casa e di monitorare le attività dell’utente, oltre ad alcuni parametri vitali. Il robot, collegato ai sistemi domotici presenti nell’abitazione, fornisce una serie di servizi personalizzati: ad esempio ricorda appuntamenti, impegni o attività importanti che l’utente deve svolgere.

Il progetto è finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del programma Horizon 2020 partito nel marzo dello scorso anno, si concluderà nel 2018 e coinvolge 10 enti di 6 diversi Paesi europei: Regno Unito, Francia, Olanda, Polonia, Grecia e Italia. Per l’Italia il soggetto partecipante è la Fondazione Don Gnocchi e nello specifico Centro per l’innovazione e il trasferimento tecnologico.

“EnrichMe”, ovvero “arricchiscimi!” (in senso figurato) è finalizzato a migliorare la qualità della vita di persone anziane ancora autosufficienti per gran parte delle attività della vita quotidiana, ma che presentano un decadimento cognitivo non grave o forme di disabilità lieve che richiedono un minimo livello di assistenza. Al di là dell’acronimo, il nome per intero del progetto (ENabling Robot and assisted living environment for Independent Care and Health Monitoring of the Elderly) è traducibile in “ausilio robotico di supporto all’assistenza domiciliare di persone anziane”. Una volta entrato a regime, il risultato atteso dovrebbe avere le caratteristiche di un elettrodomestico che si aggira per la casa in autonomia, in grado di monitorare la persona anziana 24 ore al giorno, attraverso l’utilizzo e il supporto di sensori wireless presenti nell’abitazione, compiendo una serie di operazioni programmate e personalizzate.

Tra le possibili applicazioni di questo robot ci sono il monitoraggio del livello di attività dell’utente per stimolarlo a fare più moto in caso di poca mobilità, o intrattenerlo con giochi in caso di iperattività; la gestione del tempo, ricordando attività già pianificate in agenda (l’assunzione dei farmaci, un appuntamento, ecc.); la socialità, mettendo in comunicazione audio e video l’utente con un familiare o altre persone; il monitoraggio della nutrizione (osservando ad esempio alcuni comportamenti, il sistema può riconoscere se l’utente si sta alimentando a sufficienza o no); il controllo delle condizioni ambientali dell’abitazione (temperatura della casa, livello di umidità, ecc.); allertando un familiare o un caregiver, nel caso in cui l’utente sia vittima di eventi avversi, come una caduta e altro ancora.

Per fare il punto della situazione e per procedere nella realizzazione della parte software della macchina, si svolgerà un meeting tecnico, con tutti i partner del progetto, da mercoledì 17 a venerdì 19 febbraio, presso il Centro Irccs “S. Maria Nascente” Fondazione Don Gnocchi di Milano (via Capecelatro, 66). Il passo successivo sarà a fine estate: una sessione di test con un prototipo di EnrichMe ad agosto/settembre, con pazienti neurologici veri, presso la Casa domotica dell’Irccs milanese della Don Gnocchi e in una struttura analoga in Olanda. Obiettivo finale è di realizzare un dispositivo di facile utilizzo, alla portata di tutte le tasche, così da farlo diventare un ausilio di uso comune nelle case di tutto il mondo. (Agenzia Redattore Sociale)

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