Da Roma a Atene: l’ascesa degli Hub Digitali nel cuore del Mediterraneo

Lo dimostra, ad esempio, il progetto di Digital Realty di creare a Roma un hub di interconnessione cloud in grado di implementare una rete che è già attiva ad Atene, Marsiglia e Zagabria e che è pronta a sbarcare anche a Barcellona, Creta e Tel Aviv.

C’è un filo che collega diverse parti del mar Mediterraneo. Un filo fatto di interconnessioni, di sperimentazioni, di legami, tutto all’insegna della tecnologia e del digitale. Un filo che collega i tanti, nuovi e vecchi, hub che sorgono tra Italia e Spagna, Grecia e Francia, coinvolgendo anche il nord Africa e il vicino Oriente.

Lo dimostra, ad esempio, il progetto di Digital Realty di creare a Roma un hub di interconnessione cloud in grado di implementare una rete che è già attiva ad Atene, Marsiglia e Zagabria e che è pronta a sbarcare anche a Barcellona, Creta e Tel Aviv. “Digital Realty e Namex hanno l’obiettivo comune di trasformare Roma in un hub di interconnessione globale di primo ordine”, ha spiegato Maurizio Goretti, CEO di Namex, l’Internet Exchange della capitale, che continua: “know-how di Digital Realty nello sviluppo di comunità di dati altamente connesse in hub di connettività carrier-neutral è un ingrediente fondamentale per il raggiungimento di questo obiettivo”.

Digitale e tecnologia che sono gli ingredienti fondamentali anche del gaming, l’altro grande settore in rampa di lancio nell’ultimo periodo. Gli ultimi, ma solo in ordine di tempo, in questo sono i digital hub aperti da Sisal in Tunisia e che vede anche la collaborazione con quattro università locali, Esprit, Med Tech, Msb e Sup’Com, per rafforzare la presenza sul mercato africano ma anche per sostenere l’economia tunisina, creando nuove opportunità lavorative. La stessa cosa che è già successa in Turchia e in Albania, dove attualmente sono occupate quasi 1000 persone in totale, con l’obiettivo di creare progetti innovativi non solo nel campo digitale.

Gaming che è stato fondamentale anche nella nascita di un altro hub, ancora una volta in Italia, precisamente a Roma. A maggio, infatti, si sono tirate le somme del primo anno del Cinecittà Game Hub, un acceleratore di start up creative nel campo dei videogame. 600 mila euro di fondi stanziati da Ministero per la Cultura e Regione Lazio, che hanno fruttato 12 settimane di corso con esperti di Epic Games, Ubisoft, GameDiscover, Guerrilla Games e tanti altri brand del settore, con 9 videogiochi realizzati, tra nuove soluzioni virtuali, rivisitazioni e giochi in stile NFT. Una mossa per formare nuovi professionisti, per sperimentare nuove strade creative, per sostenere un settore che può rappresentare il futuro dell’economia. Un’economia che da domani passerà anche per gli hub. Magari proprio quelli del Mar Mediterraneo.