Crotone, quale destino per il personale della scuola?

Di seguito la lettera aperta scritta dal Coordinamento Nazionale Gae- Crotone e dal Comitato Nastrini Liberi Uniti dopo l’assemblea convocata il 26 giugno scorso.

Ma come si fa ad essere rappresentanti politici di un territorio ed essere allo stesso tempo così apatici ai problemi che affliggono i cittadini? Ma andiamo con ordine…

In provincia di Crotone sono tante le cose che non quadrano e ormai da anni c’è una continua migrazione di coppie che cercano lavoro altrove, portando con se anche i figli in età scolare. Questo fenomeno è presente in tutte le province calabresi e ha portato come risultato, ad una perdita di 5519 alunni in tutta la regione Calabria. Solo nella provincia di Crotone risultano ad oggi mancare 671 alunni di tutti gli ordini di scuola (a Catanzaro 864, a Vibo Valentia 479, a Cosenza 1716, a Reggio 1789). Naturalmente per il nuovo anno scolastico 2017-2018 non si formeranno delle classi, non si attiverà il tempo prolungato,  i piccoli plessi di periferia chiuderanno, non si formano le classi serali delle secondarie di secondo grado e questo implica una perdita  di docenti e personale ATA che saranno costretti a loro volta a partire al nord per continuare a lavorare nella scuola, che porteranno con se i propri figli, che mancheranno al numero totale di alunni iscritti nelle scuole della nostra provincia. E allora è un cane che si morde la coda? E’ un circolo vizioso senza soluzione?

IL PERSONALE DELLA SCUOLA CROTONESE E’ DESTINATO A SCOMPARIRE DRASTICAMENTE NEL GIRO DI POCHI ANNI?

Noi docenti precari del coordinamento nazionale GAE  , i docenti neo immessi in ruolo di fase B e C del comitato Nastrini liberi uniti e i docenti precari di seconda fascia della provincia di Crotone, assieme alle rappresentanze sindacali  della  scuola CGIL, CISL, UIL e SNALS, durante un’assemblea pubblica tenutasi il 26 giugno 2017 presso la scuola Montessori di Crotone, abbiamo cercato delle risposte, abbiamo provato insieme a mettere a fuoco il problema per prospettare delle vie d’uscita.

Peccato che fossero completamente assenti coloro avrebbe potuto aiutarci! I nostri rappresentanti politici, dov’erano? Dov’era l’ufficio scolastico provinciale? E l’ufficio scolastico regionale?

 A noi spetta la denuncia di una grossa ingiustizia che sta subendo Crotone! In particolare, i sindacati fanno notare che le percentuali applicate al taglio delle cattedre nelle 5 province,  da parte dell’Ufficio Scolastico Regionale , non sono uguali. Infatti la nostra provincia perde 60 cattedre invece di 23. Come si spiega ciò?

Perché si parla tanto di tenere le scuole aperte anche in estate e qui da noi non si riesce ad avere classi con  il tempo prolungato, garantendo così a tutti quei ragazzi che non possono permettersi attività alternative al pomeriggio di impegnarsi in modo sano e costruttivo? Chi deve garantire mense e trasporti?

Per mesi abbiamo sentito la ministra Fedeli parlare delle trasformazioni  delle cattedre di organico di fatto in organico di diritto per far si che più precari venissero assunti ed esaurire le graduatorie e più docenti di ruolo assunti al nord Italia potessero rientrare nei propri territori. Da noi a Crotone nulla si è mai trasformato! Solo per fare un esempio nella scuola primaria saranno assunte a settembre 8 precari storici da graduatoria  ad esaurimento su 288, e 8 vincitori di concorso. E allora i conti sono presto fatti: ci vorranno decenni prima di esaurire le graduatorie della scuola dell’infanzia e primaria e le graduatorie del concorso regionale decadranno prima che i vincitori e gli idonei possano essere assunti a tempo indeterminato, cioè fra due anni. Ma si vuole capire che il sud ed in particolare la Calabria è un altro mondo? Che occorrono piani particolari e non si possono applicare le leggi nazionali pari pari come nelle regioni del nord? Un lampante esempio è stato l’applicazione della 107 sulle assunzioni volontarie, che ha spedito lontano da Crotone decine e decine di insegnanti che pur essendo assunti in ruolo vivono più di prima una situazione di precarietà, perché sempre speranzosi di ritornare con un idilliaco trasferimento o con una attesa, ma annuale,  assegnazione provvisoria!

Ciò rappresenta un epilogo che testimonia il declino a cui è sottoposto il territorio provinciale di Crotone. Il declino è economico e sociale, ma investe anche  la sfera dei rapporti civili; se è vero com’è vero che la presenza capillare della criminalità influenza in maniera deviante il comportamento di molti giovani. Proprio il potenziamento delle scuole di ogni ordine e grado invece va inteso come impegno strategico nell’ambito di una visione politica che investe sul futuro delle nuove generazioni e della lotta che culturalmente va fatta ai fenomeni devianti: d’altronde la scuola è, nel suo essere istituzione pubblica, costitutivamente presidio dell’educazione ai diritti, alla libertà e alla pari dignità degli esseri umani.

Visto quanto esplicitato di sopra, e la problematica grave che si ha di fronte, richiediamo un maggiore impegno istituzionale di tutti gli attori competenti affinché siano rimosse decisioni assurde e si abbia un’attenzione strategica ed effettiva sul ruolo della scuola e degli insegnanti, così come sulle legittime aspettative alla stabilizzazione del corpo docente precario e, altresì, delle legittime aspettative delle famiglie crotonesi a un servizio scolastico degno di questo nome. (Comunicato Stampa)