Covid 19 in Yemen: La paura del virus allontana le persone dagli ospedali

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Con il diffondersi del Covid-19 in Yemen, la paura diffusa di contrarre il virus sta frenando le persone dal cercare cure mediche. È quanto osservano le équipe di Medici Senza Frontiere (MSF) che hanno da poco iniziato a supportare un nuovo centro di trattamento per il Covid-19 presso l’ospedale Sheikh Zayed nella capitale Sana’a.

Solo la metà dei 20 letti destinati ai pazienti con sintomi moderati da Covid-19 è attualmente occupata. Secondo il team di MSF, molte persone considerano gli ospedali una possibile fonte di infezione, altri credono a inquietanti voci su quanto può accadere ai pazienti ricoverati, altri ancora temono di essere stigmatizzati dalle loro comunità se dovessero risultare positivi alla malattia. Di conseguenza, molti yemeniti non cercano cure mediche fino a quando le loro condizioni non diventano gravi.

“Vediamo in prima persona il dannoso impatto della disinformazione diffusa in tutto il paese, che aumenta la paura del virus nella società” dice Abdulrahman, medico di MSF presso l’ospedale di Sheikh Zayed. “Gli ospedali sono luoghi sicuri per i pazienti e prima vengono da noi, maggiori sono le possibilità che abbiamo di curarli”.

Molti pazienti che arrivano al pronto soccorso dell’ospedale sono in condizioni critiche e hanno bisogno di un supporto respiratorio immediato. Tutti i sei letti occupati sono nell’unità di terapia intensiva, dove i malati con gravi difficoltà respiratorie ricevono cure 24 ore su 24, attaccati a bombole di ossigeno nere e rosse che devono essere sostituite ogni tre ore.

“Siamo preoccupati per ciò che vediamo in ospedale, ma siamo ancora più preoccupati per i pazienti che non vediamo – quelli che scelgono di non sottoporsi a cure mediche fino a quando le loro condizioni non peggiorano drasticamente” afferma Caroline Ducarme, capomissione di MSF in Yemen.

Come diversi altri ospedali nel paese, lo Sheikh Zayed è stato designato dalle autorità sanitarie ad essere un centro di trattamento per il Covid-19 ed è passato dai servizi di maternità e traumatologia alla lotta a una pandemia che ha messo in crisi alcuni dei sistemi sanitari più sviluppati al mondo.

Lo Yemen ha capacità limitate di somministrare test per il Covid-19, per questo il virus si sta diffondendo in tutto il paese senza essere tracciato. Dopo anni di guerra, il sistema sanitario era già fortemente sotto pressione prima della pandemia. Ora sembra che le persone abbiano perso fiducia sia nel sistema sanitario sia nel suo staff.

Inoltre, notizie che i sanitari sono ad alto rischio di ammalarsi hanno sollevato serie preoccupazioni nella categoria in tutto il paese, tanto che in molti hanno deciso di lasciare il lavoro e restare a casa, lasciando gli ospedali a corto di personale.

“Una delle sfide costanti che affrontiamo è quella di trovare personale medico qualificato disposto a lavorare in un centro di trattamento Covid-19, dove al momento sono maggiormente necessari” continua Ducarme di MSF. “Questo nonostante l’utilizzo di dispositivi di protezione individuale e la rigorosa attuazione delle misure di prevenzione e controllo delle infezioni in questo ospedale. L’allontanamento degli operatori medici sta ulteriormente indebolendo il sistema sanitario yemenita”.

 L’ospedale di Sheikh Zayed a Sana’a è il secondo centro di trattamento Covid-19 supportato da MSF in città, insieme all’ospedale Al-Kuwait. Alcuni dei pazienti di MSF hanno percorso lunghe distanze per ricevere cure e questo suggerisce che anche in altre zone ci sono molti bisogni che non trovano risposta.

“Alcuni dei nostri pazienti all’ospedale Sheikh Zayed provengono da governatorati lontani, come Taiz e Ad Dhale, vengono in cerca di cure mediche essenziali che sono inaccessibili nelle loro aree” spiega Roger Gutiérrez, capo delle emergenze di MSF in Yemen. “I pazienti che vediamo hanno i mezzi per viaggiare, ma che dire di quelli che sono gravemente malati, senza mezzi né altre possibilità di cura?”

MSF ribadisce che in Yemen servono disperatamente più risorse, sia per i pazienti di Covid-19 che per quelli con altri problemi medici. Per questo, MSF chiede alla comunità internazionale di mobilitare risorse per aiutare il Paese a far fronte a questa crisi e alle autorità yemenite di facilitare l’attuazione dei programmi salvavita.

“Serve un massiccio potenziamento della risposta al Covid-19 e devono essere allestite altre strutture di trattamento per rispondere urgentemente ai bisogni sommersi. Invece di ridurre il supporto in un momento così critico, la comunità internazionale dovrebbe mobilitare tutte le risorse possibili per mantenere gli interventi umanitari in Yemen, mentre le autorità locali devono compiere tutti gli sforzi per facilitare l’attuazione di programmi salvavita e garantire che le persone possano accedere in sicurezza agli aiuti umanitari” conclude Ducarme di MSF. (Comunicato Stampa)