Brexit, Howard Holmes: “Ci stiamo dividendo e aumenta razzismo”

BOLOGNA – “Per la cronaca, ho votato Remain al Referendum sulla Brexit”. Howard Holmes, inglese di Sheffield, già portavoce della Rete Fare (Football against racism in Europe) e presidente della squadra “Football unites, racism divides” (Il calcio unisce, il razzismo divide), progetto nato nel 1995 da un gruppo di fan dello Sheffield United preoccupati per il numero di episodi razzisti dentro e fuori dallo stadio cittadino situato in una zona in cui vivono molti cittadini di origine straniera, si presenta così alla conferenza stampa per i 20 anni dei Mondiali Antirazzisti promossi dalla Uisp, che si terranno a Bosco Albergati di Castelfranco Emilia (Modena) dal 6 al 10 luglio. Il motivo? “Bastava guardare il modo in cui è stata condotta la campagna da chi spingeva per uscire dall’Unione europea, puntando tutto sull’emergenza immigrazione, per capire che un voto in favore del Leave ci avrebbe diviso ancora di più. Ed è quello che è successo”.

In questi ultimi giorni sono state centinaia le segnalazioni di episodi razzisti e di hate speech nei confronti di stranieri in diverse zone della Gran Bretagna: second ol’Indipendent con un aumento di cinque volte nella settimana successiva al voto. “Vivo vicino a Sheffield e sono stato testimone anch’io di ciò che sta accadendo: i miei vicini sono stati insultati da persone che li hanno chiamati ‘nigger’, gridando loro di ‘tornarsene a casa’ – ha proseguito Holmes, che partecipa ai Mondiali Antirazzisti dal 1998 – Gli inglesi sono conosciuti per essere molto educati e si ritengono tolleranti. L’effetto di questo voto è stato far sì che i razzisti si sentano giustificati a comportarsi come tali, è come se avessero detto loro ‘è ok essere razzisti’. È una tragedia”.

Rispetto al referendum, Holmes sottolinea come i sostenitori del Leave abbiano raccolto i voti della working class e di buona parte dei laburisti. “Molti miei amici che hanno sempre votato a sinistra hanno scelto di uscire dall’Ue. Il loro è stato un voto contro il sistema, contro la politica inglese, in cui l’Ue è diventato il simbolo della protesta – ha detto Holmes – Non ho idea di cosa accadrà ora, la sinistra è spaccata, Boris Johnson è stato fatto fuori dalla corsa per la guida dei conservatori, e bisognerà capire come negoziare l’uscita. C’è anche chi chiede un nuovo voto dopo la negoziazione perché i cittadini possano decidere sapendo a cosa vanno incontro, cosa che non hanno potuto fare la prima volta per le bugie che hanno raccontato loro. Oggi nessuno sa a cosa stiamo andando incontro”.

E lo sport in che modo può ‘insegnare’ alla società a combattere il razzismo e le discriminazioni? “Lo sport può essere un veicolo per l’integrazione e l’antirazzismo, in particolare credo che il calcio abbia il potere di unire le persone – ha concluso Holmes – Io ne so qualcosa visto che ho fondato una squadra che si chiama ‘il calcio unisce, il razzismo divide’. Ma anche nel mondo dello sport bisogna stare molto in guardia su questi temi”. (Agenzia Redattore Sociale)