8 marzo, una lettera delle donne dell’Amministrazione comunale di Isola di Capo Rizzuto

ISOLA DI CAPO RIZZUTOLe Donne del gruppo politico Isola prima di tutto, Carmela Maiolo (Vicesindaco), Carmelina Bruno, Manuela Parisi e Francesca Stillitano hanno inteso scrivere una lettera a tutte le donne in occasione dell’8 marzo. Una riflessione sul ruolo delle donne nella società contemporanea e sulle difficoltà ancora esistente nel lungo percorso verso la parità di genere. Di seguito il testo integrale.

Marzo è definito per antonomasia il mese della Donna, sicuramente perché ricorre la giornata internazionale della festa delle donne. L’8 Marzo.

Pensando a questa data la nostra mente va indietro di molto tempo, in particolare alle tante battaglie sostenute per ottenere i diritti che la donna di oggi può vantare. Tante le conquiste fatte in diversi settori: campo economico, politico, sociale, ma soprattutto l’uguaglianza di genere, la donna è libera di scegliere il lavoro che più le aggrada, di studiare o semplicemente dedicarsi alla famiglia, insomma la libertà di pensare e decidere del proprio futuro in base alle proprie aspirazioni.

Anche quest’anno, come donne e come amministrazione, abbiamo voluto avviare la terza edizione del concorso letterario “donna protagonista sempre non solo per un giorno”, per ridare un senso non solo alla giornata della donna ma a tutto ciò che la circonda. L’obiettivo è che le nuove generazioni, ragazze e ragazzi, capiscano il perché si celebri l’8 marzo, cercando di inculcare in loro un pezzo di storia che purtroppo non si conosce più, riportando il vero significato e non l’uso consumistico che ormai gli si è impresso. Sensibilizzare le ragazze a riscoprirsi Donne, a lottare anch’esse per la propria dignità, mettendosi in discussione per il loro valore sempre a testa alta e senza mai indietreggiare davanti a nessuno, convinte di possedere lo stesso valore degli uomini, in quanto essere umano capace di scegliere e decidere,  di puntare sull’istruzione e sulla cultura, unico mezzo per non essere mai messe in discussione. Anche se, con stupore, ma non troppo, apprendiamo dal  web di un video in cui un europarlamentare polacco, invece, afferma il contrario.

E’ semplice carpire sui nei nostri volti lo stato d’animo di alcune affermazioni, sessiste, discriminatorie e di pochissimo spessore culturale; lo stupore presto si trasforma in ribrezzo, si, fa ribrezzo che a pronunciare alcune affermazioni sia un Europarlamentare, un rappresentante delle istituzioni, qualcuno che dovrebbe difendere tutti gli esseri umani senza distinzione di razza o sesso, la parità di genere, l’emancipazione, lo stesso che dovrebbe votare anche per le leggi contro la violenza sulle donne. Da donne impegnate in politica, ogni giorno sul fronte, in mezzo alla gente e tra la gente, per aggregare, incoraggiare ad uscire di casa e confrontarsi, a cercare un riscatto, ad impegnarsi nel sociale per il bene di tutti.

Allora è il momento di fermarci un attimo a riflettere, la nostra riflessione ci porta a dire “ma ha un senso continuare con questa nostra caparbietà, voler a tutti i costi imprimere nella testa delle nostre ragazze la storia per trarne uno spunto ed un incitamento a continuare le battaglie perseguite dalle nostre antenate?”  Ecco la risposta viene spontanea, certo è giusto e doveroso continuare, non si possono sentire alcune affermazioni, non è plausibile nemmeno pensabile, da un “uomo” che rappresenta le massime cariche della politica, non vogliamo infierire contro le sue affermazioni perché appunto di scarsa intelligenza e di poco spessore culturale.

Ancora una volta vogliamo ribadire che l’8 marzo è un giorno in cui fermarsi e ricordare la storia, rammentare il ruolo della donna prima delle rivolte, quale è divenuto oggi e quale potrebbe essere domani. Alle nostre Donne vogliamo dire, ancora più convinte ed incisive, prendetevi cura di voi stesse sia esteticamente sia culturalmente, studiate, siate avide di cultura e non permettete mai ad un “essere” chiunque esso sia, di potervi dire che valete di meno in quanto donne.