Terrorismo, i dati dei passeggeri dei voli forniti ai governi: ok dalla Commissione Libe

BRUXELLES – E’ stato approvato questa mattina dalla Commissione Libe (Libertà Civili, Giustizia e Affari Interni) del Parlamento europeo, non ancora in plenaria dove arriverà all’inizio del 2016, l’accordo raggiunto con il Consiglio Europeo sul Pnr (Passenger name record) che obbliga le compagnie aeree a fornire ai governi i dati dei passeggeri per combattere il terrorismo e i reati gravi. L’accordo è passato con 38 voti a favore, 19 contrari e 2 astensioni.
Il Pnr è un insieme di dati quali il nome del passeggero, i suoi contatti, il numero di carta di credito, l’agenzia di viaggio da cui è stato acquistato il biglietto, se è un ‘frequent flyer’, il numero di posto, i bagagli imbarcati, l’itinerario di viaggio. I dati Pnr sono quelli forniti dai passeggeri alle compagnie aeree durante le prenotazioni e il check in.
L’accordo obbliga le compagnie aeree a fornire questi dati già in loro possesso per fini commerciali alla “Passenger Information Unit” che verrà istituita in ogni Stato nazionale. Si tratta di una direttiva che ogni Stato dovrà tradurre in legge nazionale entro due anni.
I dati verranno conservati dalla Passenger Information Unit per cinque anni, di cui sei mesi in chiaro e per altri quattro anni e mezzo de-personalizzati, attraverso un mascheramento che permetterà di non identificare direttamente il passeggero dal suo pnr. “La scelta non è tra avere o non avere un sistema Pnr, ma tra averne uno solo per tutta l’Unione europea o 28 diversi per gli Stati membri, che avrebbero standard completamente differenti per proteggere i dati dei passeggeri” ha detto il negoziatore della proposta sul PNR europeo,  il britannico Timothy Kirkhope (Ecr).
È stato stabilito un elenco di 26 reati gravi, oltre a quelli per terrorismo. Un insieme tra eterogeneo che va dal traffico di esseri umani alla, pirateria di prodotti, al traffico di materiale radioattivo, allo spionaggio industriale, al traffico di armi, al crimine organizzato e al dirottamento aereo.
I voli inclusi nella direttiva sono quelli “extra-Ue” da uno stato terzo a uno membro dell’Unione, se uno Stato membro vuole applicare la direttiva anche ai voli interni all’Unione europea dovrà avvisare per iscritto la Commissione. Tra i voti contrari quello dell’eurodeputata dei Cinque Stelle Laura Ferrara.
“Ritengo il testo del compromesso con il Consiglio peggiore rispetto a quello votato dalla commissione LIBE a luglio di quest’anno – dice Ferrara – In particolare, sono inclusi nel campo di applicazione i voli intra UE, si estende il novero dei reati per i quali il Pnr può essere usato, il periodo di conservazione dei dati è eccessivamente lungo e potenzialmente contrario alla giurisprudenza della Corte di Giustizia in merito e non vi é nessun obbligo per gli stati membri di condividere le informazioni e i dati ottenuti”. (Redattore Sociale)