Scuola, in Campania si sperimenta la “lezione capovolta”

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ROMASi chiama “flipped class”, ovvero “lezione capovolta”, ed è un modello di didattica alternativo, in cui i contenuti si studiano a casa, grazie a supporti disponibili on line, mentre il tempo di lavoro in classe è dedicato esclusivamente al confronto con il docente, al dibattito con i compagni e all’approfondimento. Da quest’anno, la nuova didattica è di casa all’Istituto Tecnico Superiore “Luigi Galvani” di Giugliano in Campania dove si studia così in due classi, una prima e una terza.

L’esperimento, al quale i docenti hanno aderito su base volontaria, è attivato per tutte le materie e coinvolge classi “eterogenee, con ragazzi di tutti i tipi: motivati, meno motivati, disabili, immigrati- spiega all’Agenzia Dire il preside Giuseppe Pezza – siamo convinti che l’apprendimento sia un processo collettivo, partecipativo, cioè che si impari insieme”.

I vantaggi di questo modello? Il primo è di natura economica: “i costi per i libri delle superiori possono arrivare a 500 euro, con questo sistema le famiglie spendono la metà, cioè i 250 euro necessari per l’acquisto di un notebook”. L’obiettivo principale della “flipped class”, però, è un altro. Il dirigente auspica “risultati migliori basati sul maggior entusiasmo dei ragazzi”. Il numero di domande di iscrizione alle due classi sperimentali, infatti, è stato superiore ai posti disponibili, anche se, per un primo bilancio dell’esperienza, Pezza invita alla cautela: “a soli tre mesi dall’avvio delle lezioni, in un anno ‘particolarmente tormentato’, è difficile dire se le cose vanno bene o male, e proprio stamattina ho dovuto affrontare alcuni problemi tecnici, che ogni tanto ci sono”. (DIRE-Redattore Sociale)