Sci, si riparte ma rimane il rebus green pass stranieri

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ltre a caldeggiare l’obbligo di green pass per poter usufruire degli impianti di risalita, il tavolo di lavoro a regia regionale per la ripartenza della stagione invernale, che riunisce gli operatori economici, le associazioni di categoria e le professioni della neve, ha richiesto allo Stato “delle linee guida comuni a tutte le regioni per riuscire a rendere organica l’applicabilità del green pass per i turisti stranieri, soprattuto per quelli dell’est, dove viene somministrato il vaccino Sputnik che non prevede il rilascio del green pass”. Lo precisa alla ‘Dire’ l’assessore allo Sviluppo economico Luigi Bertschy.

La questione è stata tirata in ballo in Consiglio regionale da un’interrogazione del consigliere di Pour l’Autonomie Marco Carrel. “Aspettiamo risposte dal governo- ha precisato Bertschy in aula- perché non sono aspetti che possiamo disciplinare come Regione, tenendo conto che il movimento delle persone ha ricadute non solo per lo sci, ma per tutti”. Aggiunge poi: “Stiamo anche facendo valutazioni per capire come dare una risposta supplementare a livello territoriale ai decreti che stanno disciplinando la materia”, ricordando che il tavolo di lavoro tornerà a riunirsi il prossimo 30 settembre, alla presenza dei sindaci.

Il green pass oltre al vaccino “prevede anche il tampone”, replica il consigliere Carrel, sottolineando la diversa applicazione, in certi casi meno stringente, della certificazione verde negli altri paesi del mondo. “Temiamo che I turisti stranieri possano ritrovarsi isolati in una delle località sciistiche della nostra regione, con l’intenzione di voler andare a sciare ma senza avere tamponi a disposizione perché c’è una sola farmacia nell’arco di 10 o 15 chilometri e questo potrebbe costituire un problema soprattutto per i minori che in alcuni paesi si dice non debbano essere vaccinati”. (Agenzia DIRE)