Nykita by H2Boat, la barca a idrogeno guest star di The Ocean Race Europe a Genova

Cinque giorni di eventi dedicati al mare, alla vela e all’ambiente, a Genova dal 16 al 20 giugno, durante un evento di portata internazionale, The Ocean Race Europe, che sarà il prologo della prestigiosa The Ocean Race, regata che nel 2023 avrà il suo “Grand Finale” nel capoluogo ligure. Quale migliore palcoscenico per H2Boat e la sua tecnologia? Una tecnologia in grado di sovvertire la nautica così come la conosciamo perché produce, conserva e poi utilizza l’idrogeno per avere l’elettricità con cui navigare e tenere attivi i sistemi di bordo, senza emettere gas nocivi. Gli unici scarti del suo Energy Pack sono l’ossigeno e l’acqua.

H2Boat è una start-up innovativa, nata da uno spin-off dell’Università di Genova, che fonda la propria attività sulla ricerca e sullo sviluppo di sistemi energetici basati sull’utilizzo dell’idrogeno. Dieci sono i soci della compagine: quattro professori dell’Università, alla guida del progetto scientifico; cinque ingegneri, soci lavoratori; e il socio sovventore: Coopfond.

L’idrogeno è l’elemento più semplice e abbondante nell’universo. Come fonte energetica lo si cita da anni. Si utilizza nelle fuel cell, dove l’energia chimica è convertita in energia elettrica, tramite un processo molto efficiente in cui l’idrogeno è combinato con l’ossigeno per formare acqua ed energia. Se le altre energie rinnovabili sono sempre più diffuse, l’uso dell’idrogeno è stato finora poco più che sperimentale. A frenare l’interesse è stata la sua condizione naturale: si trova solo legato ad altri elementi. Va quindi ricavato. Oggi principalmente da idrocarburi e da combustibili fossili, attraverso processi chimici che producono grosse quantità di CO e CO2.

Nykita by H2Boat è la prima applicazione pratica della tecnologia sviluppata da H2Boat, società legata a Blue Energy Revolution, tutte realtà ospitate nel Blue District di Genova è il “luogo” pensato per coniugare formazione, ricerca, business. Uno spazio cocnettuale più che fisico in cui le start up potranno cercare finanziatori e le aziende del mare potranno arruolare giovani talenti e tecnologie e che avrà anche la funzione di dialogo con la città e non solo con gli addetti ai lavori: compito del centro è anche intercettare i bisogni di Genova e avviare i processi di innovazione che si possano legare alla città e alla sua economia.

L’Energy Pack di H2Boat è invece un sistema che utilizza l’idrogeno contenuto nell’acqua.
Lo ottiene direttamente in barca tramite elettrolisi: con l’elettricità si scinde la molecola d’acqua H2O in un atomo di ossigeno e due di idrogeno. L’energia per l’elettrolizzatore arriva da fonti rinnovabili: sostanzialmente sole e vento, che in mare difficilmente mancano. Nelle barche a vela si può ricorrere anche all’energia idrocinetica (prodotta dal trascinamento dell’elica durante la navigazione).

L’ossigeno è liberato mentre l’idrogeno è stoccato a bassa pressione (dai 7 ai 10 bar), all’interno di uno speciale serbatoio ripieno di idruri metallici: una polvere metallica che, come una spugna, assorbe gli atomi di idrogeno. Quando serve corrente elettrica, l’idrogeno è inviato in una cella a combustibile dove reagisce con l’ossigeno dell’aria per dare energia e acqua (che viene rimessa nel contenitore di acqua demineralizzata su cui si effettua l’elettrolisi).

L’Energy Pack è già pronto in cinque formati da 1 a 60 kW e installabile a bordo. È realizzato tramite tecnologie esistenti e collaudate, integrate in un unico apparato. Nulla di futuribile, ma tecnologia allo stato dell’arte utilizzata in un sistema già oggi applicabile su scala, nello specifico marinizzato, che può trovare però applicazione in tanti altri ambiti. Compreso quello terrestre. Per esempio una “comunità energetica” in cui un gruppo di case o di condomini produce il proprio idrogeno tramite elettrolizzatore alimentato da pannelli fotovoltaici (o qualsiasi altra fonte rinnovabile, come quella eolica) e poi lo stocca in un unico contenitore di idruri metallici fino al momento di utilizzarlo per produrre corrente quando il sole non c’è, per esempio.

Con il sistema Energy Pack di H2Boat è l’idrogeno a essere conservato a bordo e non l’energia prodotta dalle fonti rinnovabili: per farlo servono grandi quantità di batterie. Oltre a essere, ingombranti, pesanti, con vita breve e in grado di accumulare una bassa quantità di energia sono assolutamente nemiche dell’ambiente per quanto riguarda la loro produzione e il loro smaltimento a fine vita.

I plus dell’Energy Pack: la compattezza complessiva del sistema di produzione dell’idrogeno; e il suo sistema di stoccaggio esclusivo. Nel caso di una barca a vela le bombole degli idruri sono allocate nel bulbo dello scafo ovvero dove serve peso per compensare lo sbandamento causato dal vento.

La dimostrazione pratica della funzionalità del sistema e di come sia possibile avere già oggi l’energia elettrica a impatto zero che sogniamo per il futuro la dà Nykita by H2Boat, Phoenix 24 lunga sette metri, la barca laboratorio di h2boat, che sarà ormeggiata alla banchina.

Green Deal indica una fase di sviluppo della società focalizzata nel ridurre al minimo i rischi per il clima, salvaguardare la salute umana e la biodiversità. Si segue in ogni ambito, specie nell’automotive dove il parco dei veicoli esistenti è di miliardi di unità e l’utilizzo dei motori alimentati con carburanti fossili è via via rimpiazzato da altre soluzioni: le fonti alternative. È così iniziata una sfida epocale che sta giustamente coinvolgendo ogni attività umana, anche quelle legate al tempo libero, alle passioni, soprattutto quando si seguono a stretto contatto con l’ambiente.