“Non rinchiudeteli”, associazioni contro apertura istituto per 100 disabili a Pisa

e ora non mi rinchiudere

FIRENZE – Si chiama ‘Manifesto per la vita libera delle persone affette da disturbi e disabilità mentali’ ed è un manifesto che vuole andare contro “il nuovo vento della istituzionalizzazione che soffia forte in Toscana: la realizzazione a San Giuliano Terme di un istituto che potrà contenere 100 persone affette da disabilità varie, o il progetto di realizzare a Empoli un istituto che possa accogliere 70 persone affette da disabilità mentale varia, ne sono l’esempio lampante”.

Ideatori del manifesto sono le associazioni del comitato promotore del manifesto, riuniti nella campagna ‘E ora non mi rinchiudere’, composto da associazioni nazionali e regionali fra cui spiccano il Forum Nazionale Salute Mentale, UNASAM – Unione Nazionale delle associazioni per la Salute Mentale, AITSAM – Associazione Italiana Tutela Salute Mentale, F.I.S.H. – Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap – Toscana, Coordinamento Dipoi, durante e dopo di noi, Coordinamento Toscano Delle Associazioni Per La Salute Mentale.

L’istituto a cui si fa riferimento dovrebbe nascere a San Giuliano Terme (Pisa) a fine 2016. Potrà ospitare complessivamente 100 disabili: 40 in regime residenziale e 60 in regime diurno. Il progetto è stato ideato e promosso dalla Fondazione Pisa e sarà gestito dall’associazione “Dopo di noi a Pisa”.

La progettazione e la realizzazione di questi istituti sta creando grande allarme nel mondo associativo nazionale. “Ancora troppe persone disabili o affette da problemi di salute mentale – ha spiegato il comitato promotore – vivono segregate all’interno d’istituti e subiscono per tutta la vita le conseguenze dell’istituzionalizzazione, purtroppo tragicamente alla ribalta della cronaca di questi giorni”. Il comitato per la campagna E ora non mi rinchiudere vuole promuovere l’abbandono dell’assistenza in grandi strutture residenziali a lunga permanenza, a favore di un sistema di assistenza e sostegno basato sulla famiglia e sulla comunità. (Agenzia Redattore Sociale)