Messico, torturata dalla polizia: rilasciata dopo 4 anni

Yecenia Armenta Graciano (Copyright credit Fernando Brito)

Yecenia Armenta Graciano (Copyright credit Fernando Brito)

(Comunicato Stampa) – La decisione del giudice di prosciogliere Yecenia Armenta Graciano e il suo rilascio dalla prigione nel Messico settentrionale il 7 giugno mettono fine a quattro lunghi anni di ingiustizie, ha dichiarato Amnesty International.

Yecenia Armenta Graciano, madre di due figli, è stata arbitrariamente arrestata dalla polizia investigativa dello stato di Sinaloa il 10 luglio 2012, picchiata, quasi asfissiata e violentata nel corso di 15 ore di torture fino a quando è stata costretta a “confessare” il coinvolgimento nell’omicidio del marito.

“L’incredibile crudeltà delle torture che ha subito Yecenia fa parte delle abitudini quotidiane della polizia messicana che presenta abitualmente prove illegali nelle indagini penali in tutto il paese. Il suo rilascio fornisce un piccolo barlume di speranza per coloro che sono ingiustamente detenuti nelle carceri di tutto il Messico” ha affermato Erika Guevara-Rosas, direttrice per le Americhe di Amnesty International.

I torturatori di Yecenia provenivano dalla stessa istituzione che ha presentato le accuse penali contro di lei. Nonostante il peso delle prove da parte di esperti nazionali e internazionali che dimostrano le torture che ha subito Yecenia e una raccomandazione del difensore civico nazionale per i diritti umani del Messico, il procuratore generale dello stato di Sinaloa ha insistito per accusare Yecenia di un reato grave.

“Il fatto che non uno dei torturatori di Yecenia abbia messo piede in carcere rivela la vergognosa mancanza di indipendenza da parte delle autorità in questo caso. Gli autori di questi atti spregevoli devono essere portati davanti alla giustizia e a Yecenia deve essere concessa riparazione”.

Amnesty International ha condotto una campagna su una serie di casi di sopravvissuti alle torture in tutto il paese. Yecenia fa parte di un gruppo di donne coraggiose che hanno dato vita a una campagna nazionale incentrata sul “rompere il silenzio” circa le violenze sessuali e le torture che hanno subito.

Anche in Italia, dal 2015, nell’ambito della campagna “Stop alla tortura”, Amnesty International ha raccolto firme per il rilascio di Yecenia Armenta Graciano. Il 4 maggio 2016, le oltre 45 mila firme raccolte erano state inviate via email al capo della procura di Sinaloa con la richiesta urgente di pronunciarsi per il proscioglimento di Yecenia e una copia delle stesse era stata fatta pervenire all’ambasciata del Messico in Italia.