L’università che permette a tutti i rifugiati di prendere una laurea

l'università per rifugiati

l'università per rifugiati

ROMA – Iscriversi e laurearsi a un’università straniera può essere molto complicato: ci sono documenti da presentare, certificati da autenticare, diplomi presi in una nazione da convalidare in un’altra e esami di lingua da sostenere. Immaginiamoci quanto può esserlo per un rifugiato. Chi fugge da guerre e persecuzioni non porta con sé diplomi e attestati e reperire tutta la documentazione necessaria per essere ammessi in un ateneo straniero richiede un lavoro lungo mesi, a volte anni. Una fatica e una perdita di tempo che scoraggiano anche i più motivati e meritevoli tra i richiedenti asilo. Consapevoli di questa difficoltà, due berlinesi, Vincent Zimmer, dottorando in psicologia economica, e Markus Kressler, studente di psicologia e comunicazione, hanno fondato la Kiron university, la prima università per rifugiati. La Kiron, che ha base a Berlino, permette a tutti i rifugiati sparsi per il mondo di cominciare un percorso di studi universitario semplicemente dimostrando di essere in possesso di un certificato di asilo o di essere in attesa di protezione internazionale.

Come tutte le università, la Kiron dà ai suoi studenti la possibilità di scegliere tra diverse facoltà. Sono sei in tutto: ingegneria, economia, informatica, studi interculturali, lingue e architettura.Ogni percorso di studio si articola in tre anni ed è diviso in due fasi: un biennio in cui i corsi sono tutti online e un anno di specializzazione che si svolge in un campus che cambia a seconda della facoltà scelta e delle esigenze dello studente. Durante il biennio dei volontari aiutano i rifugiati nella ricerca dei documenti necessari per accedere all’ultimo anno di studi e ottenere la laurea. Il costo del triennio di studi è di circa 1.200 euro per studente, tutti finanziati da fondazioni partner del progetto e da campagne di crowdfunding.

La Kiron university vanta collaborazioni con una ventina di università in tutto il mondo tra cui le prestigiose Harvard, Yale e Stanford e con alcune delle più importanti piattaforme di Mooc (massive open online courses) come EdX, Coursera e Iversity, dei siti specializzati nella formazione online. Le prime iscrizioni per la Kiron si sono aperte a settembre 2015 e dopo appena un mese più di 15.000 richiedenti asilo avevano chiesto di essere ammessi ai suoi corsi.

Oggi più di 500 rifugiati seguono i corsi della Kiron. Tra questi c’è Kashif, un giovane pachistano di confessione sciita originario di Parachinar, a una decina di chilometri dal confine afghano. Kashif è fuggito dal suo paese per le persecuzioni subite a causa della sua fede religiosa e il 28 luglio del 2015, dopo un viaggio lungo due mesi, ha raggiunto la Germania. A Berlino un volontario che aveva incontrato sull’isola di Lesbo gli ha parlato della Kiron e lui ha deciso di iscriversi al corso di ingegneria. Sul suo profilo Facebook Kashif racconta entusiasta della sua nuova avventura scolastica e delle sue speranze: «Sento di non essere più solo – scrive – Grazie ai volontari della Kiron university posso realizzare il mio sogno di diventare ingegnere meccanico. Mi sono sempre piaciute le macchine, in particolare quelle che servono ad aiutare gli esseri umani. Adesso che studio ingegneria voglio sviluppare macchine per il bene dell’umanità».

L’idea di Vincent Zimmer e Markus Kressler punta non solo a restituire fiducia e speranza ai tanti rifugiati sparsi per il mondo come Kashif, ma a diventare un riferimento per aiutarli a orientarsi nella vita. Proprio come successe a Chirone, il centauro saggio e benevolo a cui i due berlinesi si sono ispirati per dare il nome alla loro università. Secondo la mitologia greca l’animale mezzo uomo e mezzo cavallo si trasformò nella costellazione di Centauro, la più luminosa di tutte, guida sicura per chi si avventura nel mondo. (Redattore Sociale)