La cultura è divertente: torna il Premio Letterario Caccuri

premio letterario caccuri

CROTONE – Una magia che si ripete. Il Premio Letterario Caccuri torna ad animare l’estate calabrese. Dal 7 al 10 agosto prossimi nel piccolo borgo medievale in provincia di Crotone non ci sarà spazio per la noia, perché “la cultura è divertente”.

Finalisti di questa quinta edizione sono Pierluigi Battista con “Mio padre era fascista”, edito da Mondadori, Edoardo Boncinelli con “Noi siamo cultura” edito da Rizzoli e Gianluigi Nuzzi con “Via Crucis” edito da Chiarelettere. L’annuncio è stato dato domenica 17 aprile presso il Vittoriale degli Italiani, a Gardone Riviera (Brescia) nel corso della presentazione ufficiale della manifestazione. “Tre libri che trattano tematiche molto diverse tra loro – si legge sul sito della manifestazione – ma che guardano nella stessa direzione: quella della cultura come strumento di verità”.

Due giure saranno ora chiamate a decretare il vincitore, quella tecnica nazionale composta da 30 tra scrittori, giornalisti, esponenti del mondo accademico e culturale italiano, e quella formata da 80 tra gli iscritti all’Accademia dei Caccuriani, l’associazione culturale organizzatrice del Premio. Quattro serate, quelle dedicate al Premio Caccuri, che trasformeranno ancora una volta il suggestivo centro storico della cittadina ai piedi della Sila in un palcoscenico dove troveranno spazio incontri e dibattiti, ma anche spettacoli musicali e teatrali, eventi per adulti, giovani e bambini. E poi tanti e illustri ospiti che arriveranno da ogni parte di Italia per godere dell’atmosfera “caccuriana”.

Nella foto: (da sinistra) De Candia, Barone, Bruno Guerri, Talarico
Nella foto: (da sinistra) De Candia, Barone, Bruno Guerri, Talarico

E’ un lavoro incessante e portato avanti con sincera passione quello svolto da Adolfo Barone, Roberto de Candia e Olimpio Tallarico, tre figli di Caccuri che pur vivendo fuori dalla regione, non hanno mai staccato quel cordone ombelicale che li lega al paese d’origine. Anzi, sentendone forse sempre più nostalgia, hanno pensato di trovare una “scusa” per poterci tornare sempre più spesso. Insieme a tanti altri amici che come loro condividono l’amore per la lettura, per l’arte, per la storia. Quel cibo di cui anima e cervello non sono mai sazi. “Noi crediamo che con la cultura si possa fare economia e che, lavorando nelle scuole, come già facciamo, si possa avvicinare i giovani alla lettura”, ha spiegato Barone.

La cultura come necessità personale e sociale, quindi, ma anche come strumento di crescita economica: “Essere caccuriani – ha detto il presidente di Giuria Giordano Bruno Guerri – vuol dire sentire proprio quel territorio per scelta, non per nascita. Chi pensa che la cultura non possa essere una risorsa di crescita, anche economica, si sbaglia. Il premio Caccuri lo dimostra”.

Come in tutte le precedenti edizioni, sarà il maestro orafo crotonese Michele Affidato a realizzare i premi che saranno consegnati nell’ambito della manifestazione. “Il Premio letterario Caccuri – ha dichiarato Michele Affidato – rappresenta uno degli appuntamenti culturali più prestigiosi dell’estate calabrese. Sono onorato di prendervi parte nel realizzare il premio rappresentato dalla “Torre d’Argento”. Ringrazio gli organizzatori Adolfo Barone, Roberto De Candia e Olimpio Tallarico nei quali, pur vivendo i fuori dal nostro territorio, è rimasto forte il legame con questa terra: con grandi sforzi hanno deciso di sostenerla dedicandole questo prestigioso premio che in questi anni ha visto arrivare a Caccuri eccellenti personaggi della letteratura italiana”.

“Il Premio quest’anno sarà ancora più ricco  – spiegano infine gli organizzatori sul sito – coniugando l’approfondimento e la riflessione al divertimento. Perché il secondo motto dei caccuriani, dopo quello che la cultura è economica, è che può anche essere divertente. Chi ha deciso che non si possa parlare di libri anche col sorriso? E’ o non è la risata uno degli strumenti più potenti per la riflessione?”

Francesca Caiazzo