Crotone: donati organi di giovane rumeno, il medico: “C’è solo da imparare, calabresi insensibili a donazione organi”

Un giovane rumeno, da tempo a Carfizzi, piccolo centro del crotonese, ha perso la vita nelle scorse ore a causa di un banale incidente. La famiglia ha deciso di donare i suoi organi regalando la speranza a chi attende un trapianto. La storia è raccontata dal Dott. Francesco Bossio, Anestesista Rianimatore Ospedale di Crotone e Coordinatore ospedaliero per la donazione di organi e tessuti.

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Sabato notte si è conclusa l’esistenza terrena di Timofte Marcu, giovane rumeno giunto a Carfizzi (Kr) in cerca di fortuna.
Nei giorni scorsi, purtroppo, una banale caduta accidentale provocava un gravissimo trauma cranico con emorragia cerebrale devastante che determinava la morte del giovane Timofte.
Sabato 11 febbraio, infatti, il personale della Rianimazione dell’ospedale di Crotone, che ha fatto di tutto per aiutare il giovane rumeno, ha dovuto arrendersi alle gravissime lesioni cerebrali riportate da Timofte nella caduta ed attivare le procedure previste dalla legge per la diagnosi di morte.
Ed ecco che nella lunga notte dello stesso sabato, grazie alla generosità della moglie Daniela che con un gesto di grande solidarietà acconsentiva immediatamente alla donazione degli organi, un’equipe di chirurghi di Cosenza, coordinati dal Centro Regionale Trapianti, raggiungeva il nostro ospedale e, coadiuvati da medici anestesisti e infermieri, provvedeva al prelievo dei due reni. Subito dopo un chirurgo del nostro reparto di Oculistica effettuava il prelievo delle cornee. Una attività che, comunque, ha visto impegnati decine e decine di professionisti del nostro ospedale che sono intervenuti per permettere il buon esito di tutta la procedura.
Organi e tessuti donati e prelevati sono stati già trapiantati a pazienti in lista d’attesa affetti da insufficienza renale cronica e costretti per non morire a sottoporsi alla dialisi e con gravi malattie della cornea che portano alla cecità.
Non può essere taciuto che è il secondo caso, dopo tanti anni, di donazione di organi resa possibile grazie alla solidarietà e altruismo di cittadini della Romania.
Una grande lezione di senso civico, anche nel momento del sommo dolore, per noi calabresi così insensibili alla donazione.