Come invecchiano gli italiani? Dipende se sono perennials, silver lines o gloomers: la ricerca

Invecchiare rappresenta un problema per gli italiani? Sicuramente no se appartengono ai PERENNIALS, non tanto se fanno parte dei SILVER LINES e decisamente si se sono tra i GLOOMERS. 

Per i primi, infatti, che si mantengono energici e vitali anche dopo i 60 anni, la sopraggiunta maturità rappresenta spesso l’occasione di fare quello che non hanno mai avuto possibilità di fare prima nella vita mentre i secondi, seppure ancora abbastanza dinamici, alternano sentimenti di speranza a preoccupazioni e incertezze. I terzi, infine, vivono questa fase della loro vita con molta stanchezza e un po’ di sconforto.

A delineare le 3 categorie e le loro caratteristiche principali è stata una ricerca realizzata da Doxa Pharma per Nutricia FortiFit attraverso interviste online a 500 italiani con più di 60 anni per monitorare il loro stato di salute e la percezione del proprio benessere psicofisico.

Scopriamo così che i PERENNIALS (40% del campione) hanno in media 70 anni, sono in leggera prevalenza uomini (54% e 46% donne) e la loro parola chiave è vitalità. Hanno un atteggiamento fortemente proattivo nei confronti della vita, amano andare alla ricerca di nuove esperienze e si sentono pieni di energia. Il 69% di loro usa i mezzi digitali per esplorare nuovi luoghi e conoscenze, il 63% è attento a quello che mangia e il 40% si interessa alla propria forma fisica e fa sport regolarmente. 

Vivono bene la “terza età”, che per 2/3 di loro rappresenta l’occasione di fare quello che non hanno mai avuto possibilità di fare e non si sentono diversi o meno in forma rispetto a com’erano 5 anni fa.

Anche i SILVER LINES (da silver ovvero argento, il tipico colore dei capelli dei senior) rappresentano un 40% del campione, hanno in media 70 anni, sono maggiormente uomini (55% e 45% donne) ma la loro parola chiave è resilienza.

Si mantengono dinamici soprattutto curando i rapporti sociali e il benessere personale, attraverso l’attività fisica e l’alimentazione.

Il 68% di loro usa i mezzi digitali per rimanere in contatto con familiari e amici, il 62% sa che è importante tenersi in movimento e cerca di farlo adattando le attività alla propria età e il 33% rappresenta un punto di riferimento per la propria famiglia e si occupa regolarmente dei nipoti.

Le emozioni associate al futuro hanno una connotazione ambivalente e a sentimenti di speranza si alternano preoccupazioni e incertezze.

Il restante 20% del campione è rappresentato dai GLOOMERS (da gloom=stato d’animo simile alla malinconia e boomer=termine usato per indicare le persone nate tra la fine della 2° guerra mondiale e la metà degli anni ’60), che hanno in media 75 anni, sono in netta prevalenza donne (68% e 32% uomini) e la loro parola chiave è disimpegno. 

Rispetto ai 2 gruppi precedenti accusano maggiormente il passare degli anni e vivono l’età avanzata con una certa stanchezza. Hanno, infatti, la sensazione che inizino a mancare le forze per le attività quotidiane e cominciano ad avere paura di andare in giro da soli perché si sentono poco sicuri nei movimenti. Il 64% sente che l’età avanza e si stanca facilmente, il 38% ha qualcuno che l’aiuta nelle attività quotidiane e il 30% ha il cellulare ma lo usa quasi esclusivamente per le telefonate.

Le sensazioni associate al futuro hanno una connotazione prevalentemente negativa e, pensando al domani, emerge in loro un sentimento di preoccupazione e sconforto. Una delle poche aree di progettualità è la salute, ritenuto anche l’aspetto più problematico della propria vita.

Nel complesso il 43% del campione totale definisce “buono” il proprio stato attuale di salute, il 19% “molto buono” e il 5% addirittura “eccellente”. 

Per mantenere e migliorare la propria salute, il 56% degli intervistati ha dichiarato di sottoporsi regolarmente a controlli ed esami e il 52% di fare movimento e attività fisica, il 40% segue una dieta o mangia in maniera più corretta, il 25% usa integratori alimentari e il 12% ricorre anche ad alcuni trattamenti specifici (fisioterapia, terme, massaggi…). 

se l’85% degli over 60 italiani si sente soddisfatto dal proprio stato di forma mentale (memoria e capacità di concentrazione) e il 68% dalla propria energia e vitalità nello svolgere le attività quotidiane, non si può dire lo stesso per quanto riguarda la salute di articolazioni (il 18% è poco o per nulla soddisfatto e il 33% così così), muscoli (15% poco o per nulla e 34% così così) e ossa (12% poco o per nulla e 26% così così).

problemi osteo-articolari, infatti, hanno coinvolto negli ultimi 12 mesi il 61% degli intervistati, seguiti dai disturbi dovuti ad ansia e insonnia (46%), alla stanchezza fisica (33%) e mentale (31%).

Per superare i recenti fastidi di salute, il 36% degli intervistati ha fatto ricorso ad integratori alimentari, il 33% a farmaci, il 24% ha modificato il proprio stile di vista prestando più attenzione all’alimentazione e il 19% aumentando l’attività fisica, il 18% ha utilizzato prodotti naturali/erboristici/omeopatici e il 9% ha iniziato un ciclo di fisioterapia.

In generale, il benessere rappresenta la maggiore aspirazione futura per il 73% del campione (le donne sono più propense a raggiungerlo attraverso l’alimentazione, gli uomini tramite l’attività fisica), seguito dai viaggi (54%), dai rapporti sociali (46%), dalla cultura (43%) e dalle finanze (33%, soprattutto per gli uomini e per chi si prende cura dei nipoti).

Attraverso una lettura di questi risultati è possibile percepire come, nel tempo, sia cambiato il concetto di “terza età”. Oggi” – dichiara Andrea Parachini di Doxa Pharma – “parliamo di “healthy aging”, un concetto molto ampio che parte da un’attitudine a curare la propria salute, molto più che in passato, anche attraverso la prevenzione. Mai come adesso ci siamo resi conto che è fondamentale poter e saper invecchiare bene. Non solo è importante ma è anche un obiettivo raggiungibile con la giusta dose di consapevolezza e determinazione”.

La fisiologica perdita di massa muscolare correlata all’età può avere un impatto sulla qualità della vita portando a minore agilità nei movimenti, maggiore stanchezza fisica ma anche un maggior rischio di cadute e conseguenti fratture” – precisa Fabio Battaini, Medical&Scientific Affairs Director Danone Nutricia S.p.A. Società Benefit. 

E per aiutare gli over 60 ad affrontare al meglio i normali cambiamenti dovuti all’avanzare dell’età, l’azienda ha sviluppato 3 prodotti che rispondono a specifiche esigenze individuate: muscoli e articolazioni (agilità di movimento), muscoli ed energia (stanchezza fisica), muscoli e ossa (rischio di cadute correlate ad instabilità posturale e debolezza muscolare). “Tutti e tre i prodotti” – spiega Battaini – “contengono sieroproteine che vantano caratteristiche specifiche rispetto alle altre fonti proteiche. Le sieroproteine sono a rapido assorbimento quindi subito disponibili per la sintesi proteica. Inoltre, apportano aminoacidi essenziali e ramificati fra cui la leucina. Gli aminoacidi essenziali non possono essere sintetizzati dal nostro organismo e quindi è importante averne un adeguato apporto con la dieta. Fra gli aminoacidi ramificati è in particolare la leucina a contribuire al mantenimento e alla crescita della massa muscolare”.