Cesena, centro profughi e stazione aperti per i senza dimora

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CESENA – La stazione ferroviaria di Cesena e il centro per profughi di Borello aprono ai senza fissa dimora. Da un lato infatti le Ferrovie dello Stato accolgono, come in altre città, la richiesta dei Servizi sociali del Comune di Cesena, motivata dalle basse temperature e limitata alla durata dell’emergenza meteorologica. Dall’altro, grazie alla disponibilità della Misericordia di Valle del Savio, in collaborazione con il Comune e la Caritas diocesana, una quindicina di persone verranno ospitate nella struttura già destinata ai profughi. Alla stazione il servizio di apertura e l’accoglienza delle persone saranno supportati dalla presenza nella sala d’attesa degli operatori di strada, dei volontari della Protezione civile e di un servizio di vigilanza attivato dall’Asp Valle Savio. “Il nostro proposito è di attivare tutte le soluzioni possibili per garantire anche ai cesenati più disagiati le minime condizioni di sicurezza. Rinnoviamo a tutti l’appello a non rimanere a dormire in strada in queste ore”, commentano il sindaco Paolo Lucchi e l’assessore ai Servizi per le persone Simona Benedetti. D’altronde sono settimane particolarmente difficili per le persone senza fissa dimora. E non è semplice sapere esattamente quanti siano coloro che arrivano o sostano in città in queste ore.

A dicembre sono passate al Centro sociale diurno “La marmotta rossa” di Corso Cavour 70 persone diverse, con una presenza media giornaliera di circa 25 utenti. Durante le ore serali sono state distribuite decine di coperte, cercando di convincere tutti, in particolare i non pochi “irriducibili”, a lasciare la strada e a entrare al dormitorio comunale dell’ex Roverella. In buona parte l’obiettivo è stato raggiunto. Infatti, già da qualche giorno, gli accessi sono sostanzialmente raddoppiati, superando abbondantemente il numero di 40 quando la capienza ordinaria si ferma a 24. Attivi a pienissimo regime anche il Centro di ascolto e la mensa della Caritas. “Di fronte a previsioni che ancora per diversi giorni si attestano sotto lo zero, la disponibilità di Misericordia e Caritas è preziosa”, ringraziano Lucchi e Benedetti.

Operativamente, le 15 persone ospitate ogni sera a Borello saranno individuate durante il giorno dai servizi sociali, gli operatori di strada e i volontari Caritas e poi trasportate con i mezzi della Misericordia, che effettuerà il servizio in maniera completamente gratuita e garantirà anche la presenza dei suoi operatori. Sarà così possibile, aggiungono sindaco e assessore, “utilizzare in maniera più razionale e più funzionale il dormitorio di via Strinati: si tratta di una bella boccata di ossigeno di cui siamo molto riconoscenti alle associazioni”. Sarà comunque un’accoglienza temporanea e non modificherà la destinazione ai profughi della casa di Borello, che si conferma l’obiettivo da raggiungere. “Come accade già in diverse Misericordie sparse in tutta Italia – spiega il governatore della Misericordia di Valle del Savio, Israel De Vito – anche la nostra Confraternita raccoglie l’appello di papa Francesco ad aprire le porte a chi non ha una casa dove ripararsi”. Dal canto suo la Caritas, gli fa eco il direttore, Ivan Bartoletti Stella, “ha accolto con grande favore la disponibilità dell’Associazione Misericordia Valle Savio di mettere a disposizione la casa di Borello per l’accoglienza notturna dei senza dimora”. Al Centro d’ascolto sono “sensibilmente” aumentati coloro che chiedono la disponibilità di un posto per dormire e sempre più si è costretti a dire di no. L’apertura della struttura di Borello alle persone senza fissa dimora è prevista per la notte di sabato 14 gennaio. (Dire)