Calcio. “Il campionato degli italiani”, il libro che racconta la Serie B

(Comunicato Stampa) – Si intitola “Il campionato degli italiani” ed è un’antologia che racconta il rapporto simbiotico che esiste in Italia tra una squadra di calcio e il tessuto sociale dove è inserita. E se si parla del campionato degli italiani il riferimento non può che essere alla Serie B ConTe.it, che ha proprio come slogan il concetto dell’appartenenza alla quasi totalità delle regioni dello Stivale.

L’antologia ‘Il campionato degli italiani’ (ed. ego/omicron, pp 250) è stata presentata in Lega B a Milano oggi, martedì 3 maggio, alla presenza del presidente della LNPB Andrea Abodi, dell’allenatore Emiliano Mondonico, veterano di panchine in cadetteria e protagonista ci cinque promozioni in A, del giornalista Gianluca Di Marzio, colui che tutti i sabato racconta la B su Sky, e del curatore dell’antologia Gian Luca Campagna, giornalista, che ha allestito questa rosa di narratori del pallone e del sociale, una decina dei quali presenti oggi in Lega.

Ma che cos’è “Il campionato degli italiani”? È una raccolta di 22 racconti scritti da giornalisti, scrittori e blogger sulle 22 città della B. “La Serie B ConTe.it è il campionato degli italiani considerando che conta quasi la totalità delle regioni dello Stivale. Ma non è soltanto una questione di presenza, è un concetto che abbraccia la provincia e il campanile, dove il calcio è vissuto in maniera più diretta e genuina – afferma Gian Luca Campagna, curatore dell’antologia – così, ecco dipanarsi un’opera che ospita ventidue racconti come ventidue sono le realtà calcistiche e cittadine che compongono l’attuale campionato cadetto, fondendo la religione sportiva degli italiani con la cronaca di quelle singole città. Ne è nata una raccolta che insegue lo sport più bello del mondo ma ne descrive anche gli spaccati, a volte in maniera dolce, altre senza miele sulla lingua, fotografando le realtà distorte o alleviate dal tirare calci a un pallone, permettendo a chiunque di sognare anche dalla periferia il calcio del mito e della leggenda”.

“Mi piace l’idea che il calcio si possa leggere attraverso delle lenti diverse rispetto a quello che sentiamo spesso, ovvero polemiche, errori arbitrali, scommesse, illeciti e tradimenti” ha detto il presidente della Lega B Andrea Abodi. “Mi piace questo libro – ha aggiunto – perché è semplice, emozionante e appassionante. In fondo, è una storia di storie. Non abbiamo il complesso dello specchietto retrovisore, sappiamo guardare avanti con determinazione, ma non ci piace perdere la memoria del passato per vivere il presente e anche il futuro. C’è la storia del calcio vista fuori dai campi di gioco, si compone un mosaico meraviglioso. Il libro ha colto lo spirito, la filosofia, i valori ma anche i difetti e le contraddizioni del calcio. Ancora non abbiamo capito quanto il calcio possa dare ai nostri territori. Questo libro è un compagno di viaggio e restituisce un senso di semplicità che forse il calcio ha perso”.

“Il calcio è la cosa più semplice che esiste, anche se lo rendiamo difficile con le cose inutili”. Ne è convinto Emiliano Mondonico che si è poi soffermato sulle esperienze nella cadetteria. “Penso – ha aggiunto – alle mie esperienze in B con Torino e Fiorentina, poi all’Atalanta con Bergamo che diventa un luogo di appartenenza, una famiglia, dove i rapporti sono vivi, aperti. La gente la vede tutti i giorni. L’esempio che più si avvicina al libro è la Cremonese. Cremona è la città base. Quando leggo le squadre di Serie B, penso alla bellezza di Cremona, che applaude anche se retrocedi, di un pubblico che s’immedesima con la squadra. Per non parlare della favola dell’AlbinoLeffe. La Serie B è un gioiello con cui non si può non collaborare”.

“La passione – ha sottolineato Gianluca Di Marzio – non si vede solo nelle tifoserie. Il grande segreto della B è essere un prodotto affascinante e sorprendente. Chi poteva pensare al Crotone quest’anno o a Carpi e Frosinone l’anno scorso? Oggi l’unico campionato in cui si possono vedere storie da Leicester in Italia è la B. In B vengono fuori ogni anno dei talenti italiani: è un serbatoio importante”.