Bogotà, benvenuti al Museo della Spazzatura

Il Museo de la Basura

Il Museo de la Basura (foto di Reporterre.net)

BOGOTÀ – Fare della propria casa un museo, viverci dentro e guadagnare sulle foto e sui video realizzati dai visitatori. Un’idea brillante. Se non fosse che chi l’ha realizzata ha deciso di esporre delle opere piuttosto originali e di discutibile gusto. Pneumatici, carte e cartoni, scarpe vecchie, barattoli di vernice, bottiglie, giocattoli e tutto quanto sarebbe destinato a finire nell’immondizia finisce invece in una casa del Barrio de la Soledad a Bogotà, in Colombia, un piccolo edificio di tre piani dove trova spazio ogni genere di rifiuto.

Se pensate che solo un folle possa vivere circondato da sporcizia e pattume, forse vi sbagliate. Perché Francisco Antonio Zea Restrepo, proprietario dell’abitazione e ideatore del Museo de la Basura (Museo della Spazzatura) non solo è sano di mente ma è un artista vero.

Il Museo de la Basura
Il Museo de la Basura (foto di Reporterre.net)

Fu proprio mentre si trovava a Parigi per frequentare la Scuola di Belle Arti, che iniziò a riflettere sul percorso umano oltre che artistico che avrebbe voluto intraprendere nella vita. E decise che mai avrebbe voluto conformarsi alla massa. Toñito, come ama farsi chiamare, avrebbe voluto essere irriverente rompendo le regole del conformismo. “Io raccolgo tutto ciò che l’uomo producespiega l’artista al quotidiano online francese, Reporterre. “E ‘un modo per dimostrare che siamo consumatori irrazionali”. Per questo “ho dovuto cambiare il mio modo di vivere, dovevo essere coerente con la vita che volevo condurre”, continua.

Francisco Antonio Zea Restrepo
Francisco Antonio Zea Restrepo (foto da Reporterre.net)

Nelle intenzioni di quest’uomo vicino alla sessantina, che al giornalista Barnaba Binctin appare quasi come uno scienziato pazzo (barba incolta, capelli arruffati, occhiali indossati sottosopra…), tutto quel pattume rappresenta un appello alla società odierna orientata al consumismo e che non rispetta l’ambiente in cui vive. L’uomo sta distruggendo la sua casa, il mondo, per soddisfare bisogni spesso superflui. La conclusione è chiara: “Stiamo distruggendo il  pianeta.”

Il Museo de la Basura, inserito nei circuiti turistici consigliati della città, attrae numerosi visitatori da ogni parte del mondo, che dietro un piccolo compenso possono scattare foto e realizzare video della struttura, permettendo così ad Toñito di guadagnare quanto basta per sopravvivere.

Il Museo de la Basura
Il Museo de la Basura (foto di Reporterre.net)

Meno entusiasti dell’iniziativa sono, invece, i vicini di casa dell’uomo, i quali mal sopportano puzza, sporcizia e disordine. Il Museo è stato, per questo, più volte oggetto di atti vandalici e spesso la diatriba è finita in tribunale. Nonostante tutto, Francisco Antonio Zea Restrepo va avanti. Convinto com’è che il messaggio sociale e ambientale da diffondere al prossimo sia più importante di qualsiasi altra cosa. Così continua a raccogliere i rifiuti e li appende ovunque, fuori e dentro casa. “E’ il modo migliore per mostrare la m**** che produciamo”.

Francesca Caiazzo