Antonio Migale presenta a Cutro il suo saggio “Cutro-Reggio Emilia. Dall’emigrazione alla crisi economica”

Martedì 8 agosto, in Piazzetta Mercato a Cutro, si terrà la presentazione del libro “Cutro – Reggio Emilia. Dall’emigrazione alla crisi economica” di Antonio Migale. All’evento parteciperanno Salvatore Divuono, Sindaco di Cutro, Loris Rossetto dell’Associazione Amici del Tedesco e Palmina Barletta del C.S.R. “Francesco Grisi”.

Insieme all’autore, interverranno Giovanni Sergio, Presidente Onorario dell’ “Unione Sindacale Federale Europea”, il vicesindaco Anna Battaglia, il consigliere comunale Antonio Lorenzano, e Sara Sarcone del Comitato Donne. Modererà l’incontro Santo Vazzano, Presidente del Consorzio Jobel.

IL LIBRO. Un’analisi profonda di due comunità che hanno caratterizzato due città: Cutro e Reggio Emilia.
Dopo una parte introduttiva in cui si parla del primo cutrese arrivato a Reggio Emilia, l’autore fa un excursus sulla storia della città ricordando il fascismo, le lotte partigiane, la crescita. Reggio diventa ricca ancora prima del boom economico, grazie agli operai delle Reggiane.
Da qui il bisogno di forza lavoro.
 A cavallo degli anni ’60 e ’70, i giovani validi di Cutro, paese della Calabria ionica, attratti dall’esperienza, a metà tra mito e realtà, di quel giovane emigrato, lasciarono il paese natio e andarono nella città emiliana per migliorare le loro condizioni di vita e realizzare i loro sogni. Il sogno di un cutrese di Reggio Emilia è avere il figlio professionista e un cantiere in proprio. Una lotta contro il tempo per accumulare danaro che però ha impedito una sana integrazione nel tessuto socio-culturale emiliano. Negli anni 80 una legge dello Stato porterà al Nord esponenti criminali che attecchiranno con le loro organizzazioni. Reggio Emilia non ci sta e avvia una dura lotta di contrasto.

A partire degli anni ’90 la comunità cutrese viene messa sul banco degli imputati, come se l’essere cutrese presupponesse essere mafiosi. Cresce una forma di razzismo indotta dalla paura delle infiltrazioni della ndrangheta, che è andata negli anni aumentando e che l’autore cerca di analizzare invitando anche la politica e l’associazionismo ad aiutare reggiani e cutresi a incontrarsi di più. La sola repressione non è sufficiente a sconfiggere il fenomeno della criminalità. La formazione e soprattutto la cultura e il lavoro sono elementi necessari per essere persone libere. Condizione essenziale per fare dei percorsi insieme e poter debellare ogni fenomeno criminale e mafioso.

L’AUTORE. Antonio Migale è nato a Cutro, in provincia di Crotone, e ha vissuto un periodo della sua vita a Cadelbosco, in provincia di Reggio Emilia.

Laureato in Scienze Giuridiche, sposato con  4 figli, è stato collaboratore giornalistico di “La Provincia Kr”, il “Corriere del Sud”, “Rete azzurra” e “Tele Diogene”. Dal 2006 è corrispondente del Crotonese a Reggio Emilia.
Dal 2009 al 2013 è stato esponente politico regionale di Sel (Sinistra Ecologia Libertà)  in Emilia e ha ricoperto il ruolo di coordinatore a Cadelbosco.
È stato delegato al congresso regionale di Sel in Emilia nel 2011, dove ha trattato il tema degli emigrati in terra emiliana.
Dal 2014 è responsabile di Confartigianato a Cutro,  dove è impegnato sul complesso tema dei rapporti tra artigiani e Banche, di cui ha scritto in forma romanzata in un suo libro dal titolo “Il Ragazzaccio”. (Comunicato Stampa)