Stige. Rapporto Mafia-Politica, Gratteri: “Ora sono i politici che bussano ai capimafia”

Gli ndranghetisti a Cirò e nel territorio limitrofo “controllano il respiro, il battito cardiaco di tutte le attività commerciali al punto che sono loro stessi che gestiscono sia all’ingrosso che al dettaglio qualsiasi attività del commercio. Questo potere economico li porta a determinare ormai da più appuntamenti elettorali anche il sindaco o chi deve diventare presidente della Provincia”. Lo ha dichiarato il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri a margine della conferenza stampa relativa all’operazione Stige che ha portato all’arresto di 169 persone, disarticolando la cosca Farao-Marincola operante nel cirotano e che aveva estensione anche in altre regioni italiane e fino in Germania. LEGGI TUTTI I NOMI DEGLI ARRESTATI

E sul rapporto Mafia-Politica, aggiunge: “Negli ultimi dieci anni questo rapporto si è ribaltato. Abbiamo documentato più volte come sono i politici che vanno a cercare i capimafia per avere pacchetti di voti in cambio non solo di appalti ma di mettere a disposizione della Ndrangheta la Pubblica Amministrazione che loro formalmente gestiscono. Inoltre, in alcune occasioni, abbiamo documentato come gli stessi uomini interni all’organizzazione mafiosa gestiscono la stessa pubblica amministrazione”.

Nell’operazione, lo ricordiamo, sono stati arrestati anche alcuni rappresentanti politici calabresi. Tra questi figurano il sindaco di Cirò Marina e presidente della Provincia di Crotone, Nicodemo Parrilla, accusato di associazione mafiosa e ritenuto dagli inquirenti il rappresentante della cosca nelle istituzioni locali. Oltre a Parrilla, infatti, nell’operazione sono coinvolti il sindaco di Strongoli Michele Laurenzano e quello di Mandatoriccio Angelo Donnici.

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