Siria, Amnesty: attacco chimico ad Aleppo. Crimine di guerra

foto da internet

La città siriana di Aleppo è stata nuovamente colpita da un attacco chimico, probabilmente a base di cloro, che se confermato costituirebbe un crimine di guerra oltre che un allarmante segnale dell’intensificato uso, da parte del governo siriano, delle armi chimiche contro la popolazione civile.

L’attacco, avvenuto ad al-Zibdiye, un quartiere controllato dai gruppi armati che si oppongono al governo di Damasco, è il terzo portato a termine nel giro di due settimane nel nord della Siria. Le persone morte sono almeno quattro persone. Amnesty International ha avuto conferma del ricovero di almeno 60 persone, tra cui 40 bambini, con sintomi caratteristici di un attacco col cloro.

Un medico di Aleppo ha riferito ad Amnesty International che tutti i ricoverati presentavano gli stessi sintomi (difficoltà di respirazione e tosse) e che l’odore di cloro sui loro vestiti era evidente. Secondo il medico, se gli attacchi proseguiranno le scorte di medicinali sono destinate a esaurirsi rapidamente.

L’attacco ha avuto luogo poco prima che la Russia annunciasse tre ore al giorno di cessate il fuoco per consentire l’ingresso di aiuti umanitari in alcune zone di Aleppo ove ce n’è disperato bisogno.

“Chiediamo l’immediata cessazione dei raid aerei sugli obiettivi civili di Aleppo. Gli attacchi chimici e altri crimini di guerra devono finire. Chiediamo inoltre che gli aiuti possano arrivare senza incontrare ostacoli alle decine di migliaia di persone intrappolate nella zona orientale della città” – ha dichiarato Magdalena Mughrabi, vicedirettrice ad interim del programma Medio Oriente e Africa del Nord di Amnesty International.

“Tre ore al giorno sono del tutto insufficienti per far arrivare gli aiuti, data la dimensione della crisi umanitaria in corso, i pericoli lungo il percorso e il tempo necessario per la consegna” – ha commentato Mughrabi.

Il 1° agosto due barili bomba presumibilmente contenenti cloro erano stati sganciati sulla città di Saraqeb, nella provincia di Idlib, causando danni ad almeno 28 civili.

Secondo fonti di stampa, un altro attacco chimico sarebbe avvenuto il 2 agosto ad Aleppo.

Esattamente un anno fa il Consiglio di sicurezza aveva disposto, con una risoluzione, un’indagine per individuare l’origine e i responsabili degli attacchi chimici in Siria. (Comunicato Stampa)