Crotone, Coisp commemora vittime via D’Amelio: il ricordo commosso del questore

(di Francesca Caiazzo) CROTONE – Trattiene a stento le lacrime mentre ricorda quel maledetto 19 luglio del 1992. Sono passati 25 anni ma le scene dei due attentati di Capaci e via D’Amelio sono ancora impressi, nitidi nella sua memoria. Il questore di Crotone, Claudio Sanfilippo, era a Palermo in quel periodo e gran parte degli agenti assegnati alle scorte dei giudici GIovanni Falcone e Paolo Borsellino, li conosceva, li conosceva bene. “Emanuela Loi la vedo ogni giorni davanti all’ufficio del giudice La Barbera alla cui scorta era assegnata. Ci scambiavo spesso due chiacchiera. Era una ragazza solare. Quel giorno venne assegnata a Borsellino perché La Barbera era fuori sede. Vederla come l’esplosione l’aveva ridotta in via D’Amelio è stato un colpo durissimo”.

L’occasione per condividere i ricordi di quegli anni, di quei giorni, è stata la commemorazione – organizzata dal Coisp di Crotone nel piazzale antistante la Questuradi – Paolo Borsellino e i cinque agenti della sua scorta, Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Emanuela Loi,Claudio Traina e Vincenzo Fabio Li Muli, vittime della strage di via D’Amelio . “L’iniziativa – ha spiegato il segretario provinciale del sindacato, Antonio Commisso – è stata organizzata dal Coisp nazionale in tutta Italia. Nella altre città la manifestazione è prevista alle 16.55, l’ora esatta della strage. Noi a quell’ora saremo a Botricello dove verrà intitolata una piazza in memoria degli agenti della scorta di Borsellino”.

“E’ doveroso – ha detto il questore – commemorare ma non deve essere un mero esercizio di memoria soltanto nei giorni in cui le due stragi sono avvenute. L’opera dei due magistrati e il sacrificio dei nostri agenti devono essere ricordati 365 giorni l’anno impegnandoci affinché le nuove generazioni siano in grado di capire cosa è successo in quegli anni in Sicilia e di vivere la loro vita nel segno della legalità e del vivere civile comune”.

“Dopo la morte di Borsellino, in tanti – ricorda Sanfilippo – pensavamo che lo Stato fosse in ginocchio e che la mafia potesse averla vinta. Ricordo le terribili parole di Caponnetto: “E’ finito tutto, è finito tutto”. E anche noi in quel momento pensavamo che tutto fosse finito. Invece non era così. Tutto è cominciato. E’ cominciata la risposta dello Stato fortissima, una stagione di cattura di grandi latitanti esaltante. Che ha portato a distanza di anni a mettere in ginocchio invece quell’organizzazione criminale potentissima che era Cosa Nostra, sebbene ancora non sconfitta”.

“Oggi ricordiamo persone che – dice Commisso – per difendere i principi in cui credevano, per servire lo Stato e per farci vivere un mondo migliore, hanno perso il bene primario che è la vita. Ma la mafia non li ha uccisi davvero. Perché oggi siamo ancora qui a ricordarli e farli vivere”.

Questo pomeriggio alle 19 anche Libera ricorderà il sacrificio di Paolo Borsellino, Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Emanuela Loi,Claudio Traina e Vincenzo Fabio Li Muli. Lo farà insieme ad altre associazioni nel giardino Falcone e Borsellino, in via Morelli a Crotone.

Ricordare, dicevamo. Per non dimenticare, certo, Ma anche per continuare a chiedere verità e giustizia su una delle pagine più buie del nostro Paese. Lo dobbiamo ai familiari delle vittime e all’Italia intera che vuole continuare a credere nello Stato.

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